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Gennaro Mola interrogato sul caso Listopoli: “Sarà stato un errore”

Si è tenuto martedì l’interrogatorio di Gennaro Mola, secondo indagato nel caso Listopoli. Il suo nome è comparso a seguito della testimonianza di Salvatore Madonna, primo indiziato nella vicenda, che al pm Stefania Buda aveva dichiarato fosse stato Mola a consegnargli la lista “incriminata”, quella in cui compaiono le 9 persone candidate a loro insaputa nella lista civica a sostegno di Valeria Valente, “Napoli Vale”.

Gennaro Mola interrogato sul caso Listopoli: "Sarà stato un errore"

La posizione di Mola, braccio destro e compagno di Valeria Valente, è così cambiata nettamente. Nell’interrogatorio durato 5 ore, ha detto che deve essersi trattato per forza di un errore, perché non avrebbe avuto alcun motivo di candidare persone senza che lo sapessero, conoscendo i rischi a cui sarebbe andata incontro Valeria Valente, se avesse vinto le elezioni, diventando sindaco di Napoli. Mola ha sottolineato che avere più persone all’interno di una lista, non avrebbe comportato un guadagno in termini economici, dunque, non ci sarebbe stata ragione di fare una cosa del genere.

A detta di Gennaro Mola, quindi, si sarebbe trattato solo di un’imprecisione. “Ho cercato di spiegare che non c’è nessun collegamento tra contributi e finanziamenti vari e le liste così come ho potuto dimostrare che il nostro interesse era perfettamente contrario perché noi avevamo interesse a mettere in lista gente che portava voti e ci siamo trovati purtroppo dei candidati che hanno portato zero voti“. E ha ribadito per l’ennesima volta che né lui né Valeria Valente avrebbero avuto interessi a candidare 9 persone a loro insaputa: “Non c’era nessun interesse da parte della Valente né del centrosinistra né della lista singola a fare operazioni di questo genere. Io ho detto tutto quello che so, non posso dire più di questo“.

Nella giornata di martedì oltre Gennaro Mola, è stato ascoltato anche il presidente del gruppo PD alla Regione Campania, Mario Casillo, come persona informata sui fatti. Il pm Buda nei prossimi giorni potrebbe voler ascoltare altri esponenti del partito, per riuscire a comprendere cosa sia accaduto e chi siano i responsabili.