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Carlo Verdone innamorato di Napoli: “Le mie radici”

Carlo Verdone, emblema del cinema italiano, è arrivato a Caserta per incontrare gli studenti discutendo dei film che li hanno formati e raccontando della sua passione per Napoli.

verdone

L’attore si trova alla Reggia di Caserta per un ciclo di incontri organizzato dall’Università Vanvitelli con Cineventi e la rivista Ciak che sarà inaugurato venerdì, dal titolo “Maestri alla Reggia”. In una recente intervista a Repubblica ha parlato della città e del suo profondo legame: “Le mie radici familiari. Mio padre era convinto che i Verdone, tipico cognome meridionale, fossero originari della periferia partenopea. Una volta provò invano a cercare la casa d’infanzia di mio nonno Oreste, un chimico morto durante la prima guerra mondiale sul monte San Gabriele, in Slovenia. Attraverso alcune ricerche, dopo aver trovato una serie di lettere in una cassetta di legno, ho scoperto di recente che mio nonno era di Pozzuoli”.

Napoli si è ritrovata spesso nei suoi lavori: “Ricordo un giovane Sal da Vinci al mio fianco in “Troppo forte”, ma anche l’esperienza di doppiatore in “La gabbianella e il gatto” di Enzo D’Alò e il ruolo di Romano avuto per “La grande bellezza” da Paolo Sorrentino, con cui mi piacerebbe collaborare di nuovo. Per la scena iniziale di “Sono pazzo di Iris Blond”, inoltre, ho trasformato un vicolo di Tivoli in uno scorcio di Napoli. Qualcuno polemizzò per questo, ma si trattava di un film costoso, girato quasi tutto in Belgio. C’erano non poche difficoltà nel portare la troupe all’ombra del Vesuvio per un solo giorno di riprese”.