Voce di Napoli | Navigazione

La Fontana del Carciofo dalle origini fino ai giorni nostri

La Fontana del Carciofo, una delle fontane più famose di Napoli, sorge in Piazza Trieste e Trento, a pochi passi da Palazzo Reale, nei pressi di Piazza Plebiscito. Una allegra quanto malsana abitudine vuole che i tifosi partenopei si vadano a gettare nelle sue acque quando l’entusiasmo per una vittoria del Napoli diventa incontenibile. Circa tre anni fa sono stati ultimati i lavori di restauro che l’hanno restituita all’antico splendore.

STORIA – Antico si fa per dire. In realtà è una delle fontane “storiche” più giovani della città. Intorno al 1950, quando a Napoli era sindaco Achille Lauro, era in progetto di trasferire in Piazza Trieste e Trento la Fontana di Monteoliveto. Il Consiglio Superiore delle Belle Arti ritenne l’idea irrealizzabile. Pertanto il sindaco diede mandato a tre ingegneri di realizzarne una nuova. I lavori furono ultimati nel 1956, anno in cui la Fontana del Carciofo venne ufficialmente inaugurata.

DESCRIZIONE – Oggi la fontana si presenta così com’era allora. Due livelli ben distinti. Una vasca più grande come base, pregevole anche nella scelta dei materiali impiegati (marmo bianco di Carrara, e piperno). E una vasca più piccola, superiore, al centro della quale spicca un “bocciolo” bronzeo che ha, effettivamente, le fattezze di un carciofo (da cui il nome della fontana). L’acqua fuoriesce dal carciofo centrale, si riversa nella vasca superiore, fino a tracimare e creare l’effetto cascata a 360°, confluendo infine nella vasca sottostante.

USURA – In circa sessant’anni di vita la Fontana del Carciofo è andata inesorabilmente incontro agli effetti del tempo. In passato si è tentato di intervenire con opere di restauro, in realtà piuttosto maldestre. Bisognava far fronte all’alterazione delle superfici, i cui colori si sono andati opacizzando nel tempo, restituendo agli occhi un risultato ben lontano dalle intenzioni e dai materiali con cui era stata creata la Fontana. Occorreva agire in maniera drastica, e così è stato fatto tre anni fa.

RESTAURO – Innanzitutto si è proceduto a rimuovere tutto quanto nel tempo si è depositato sulla Fontana del Carciofo, dal calcare, alle feci degli uccelli, ai muschi che lussureggiavano nell’ovvia umidità del monumento. Si è fatto un lavoro certosino sul “carciofo”, smontandolo pezzo per pezzo, curandone i petali singolarmente, e rimontandolo direttamente sulla fontana grazie ad un nuovo sistema di incastonamento, che ha consentito di chiudere i fori precedentemente scavati nel bronzo. E ancora.

Per evitare che negli anni futuri si venissero a riproporre gli stessi problemi riscontrati nel sessantennio appena trascorso, chi si è occupato del restauro ha anche operato sulla prevenzione, impermeabilizzando le vasche, applicando agenti protettivi che migliorassero la risposta delle superfici all’erosione dell’acqua, e consolidando quegli elementi strutturali che col tempo avrebbero potuto persino cedere.

VASCA SUPERIORE – Nella vasca superiore si era depositato talmente tanto calcare da non poter parlare nemmeno più di macchie, ma di strato. Unitamente ai sedimenti naturali e alle stuccature dei precedenti restauri malriusciti, questo strato calcareo offuscava colore e materiali della vasca. Grazie al restauro del 2015 non solo si sono rimosse le incrostazioni, ma la vasca è stata trattata con sostanze in grado di proteggerla ed impermeabilizzarla anche negli anni a venire.

VASCA INFERIORE – Gli stessi elementi che hanno deturpato nel tempo la vasca più piccola, hanno provocato grigiore diffuso nel piperno e nel marmo bianco utilizzati per costruire la vasca inferiore, le decorazioni (fiori e scudi) ed il piedistallo. Patina biologica, impurità nell’acqua, agenti inquinanti generici hanno richiesto un intervento capillare anche su questa vasca. Intervento peraltro perfettamente riuscito, a giudicare dalla sensazione dal nitore e dalla luminosità della Fontana, oggi.

FIORIERE – Sembrerà un dettaglio di poco conto, ma anche le fioriere in granito rosa, fissate sul bordo della vasca inferiore, col tempo avevano modificato in peggio la propria morfologia, a causa di incrostazioni diventate vere e proprie escrescenze. Grazie ai lavori di restauro sulla Fontana del Carciofo, ora possiamo ammirarle in tutta la loro essenzialità originaria, colonnina in piperno compresa.

IMPIANTO IDRAULICO – Se l’estetica del monumento ha subito danneggiamenti evidenti, immaginate l’impianto idraulico, il cui funzionamento veniva pregiudicato ogni giorno di più dall’accumularsi di calcare nei tubi e dalla completa assenza di qualsiasi forma di manutenzione. Ai tecnici che si sono occupati di sistemare l’impianto si è presentato uno spettacolo desolante. Hanno dovuto sostituire del tutto il collettore di immissione, i filtri, e i terminali di zampillatura, sia quello centrale che i sei laterali.

RECINZIONE – Intorno alla fontana del Carciofo era stata predisposta una piccola aiuola, contornata da una recinzione in ferro battuto. Del prato verde originario non rimaneva che l’imitazione di un campo da calcio di serie D. Oggi il verde è tornato a risplendere, e la recinzione, che ormai rivestiva la mera funzione di divisorio tra la Fontana e la strada, ha riacquistato quella parvenza artistica che la rende nuovamente parte dell’opera.