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Rione Traiano, così il boss accoglie il carabiniere: “Ti sparo in faccia”

E’ uno degli elementi di spicco del clan Puccinelli sgominato la notte scorsa dai carabinieri nel Rione Traiano a Napoli, con un blitz che ha portato in carcere o ai domiciliari ben 96 persone, otto delle quali risultano irreperibili. 

 

Francesco Petrone, alias ‘o nano, 40 anni, gestiva alcune delle principali basi di spaccio presenti nel rione popolare facente parte del quartiere di Soccavo e riconducibile al clan di Salvatore ‘Straccetta’ Puccinelli, arrestato nel 2011 a Montesilvano, vicino Pescara, dove, nonostante l’obbligo di dimora, aveva messo in piedi un traffico di stupefacenti che in poco tempo aveva conquistato le coste abruzzesi.

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Il ruolo predominante di ‘o nano, lo aveva portato ad assumere atteggiamenti onnipotenti anche nei confronti delle forze dell’ordine che ogni volta si presentavano da lui per alcuni controlli. In una circostanza Petrone minacciò pesantemente il maresciallo dei carabinieri che, insieme ad altri colleghi, fece visita al boss nella usa abitazione in via Orazio Coclite nel Rione Traiano. Era il 5 maggio del 2015 e, così come si evince nelle 1038 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Egle Pilla, Francesco Petrone così si rivolgeva al militare:

“…ti voglio sparare in faccia, io ti sparo due botte in faccia …hai capito.. questa è una guerra tra me e te, ti devo uccidere perché tu ce l’hai con la mia famiglia, viene sempre qua a scavare, ma non ha capito che non trovi niente, mi hai mandato a dire da un collega del 5°distretto che mi devi arrestare, ma io ti sparo in faccia, sono il figlio di Puccinelli e ti levo dalla faccia della terra”. Subito dopo aver rivolto queste frasi, ‘o nano tentò di scagliarsi contro lo stesso militare, non riuscendovi perché trattenuto da un altro pregiudicato in sua compagnia.