Blitz in mattinata dei militari del GICO (Gruppi d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata) al Tarì, polo produttivo e fieristico di gioielleria, oreficeria, coralli e cammei, orologeria, accessori moda ed oggetti diversi dai preziosi, situato a Marcianise (Caserta).
Eseguita una perquisizione dopo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia nell’ambito delle indagini, condotte dai magistrati Vincenza Marra e Maurizio De Marco del pool anticamorra guidato dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, che ha portato questa mattina i carabinieri ad eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare (14 in carcere, tre ai domiciliari) nei confronti di esponenti del clan Amato-Pagano, attivo nei quartieri a nord di Napoli e nei comuni di Mugnano e Melito.
La perquisizione è stata eseguita dai finanzieri dopo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia secondo i quali uno dei fondatori del Tarì riciclerebbe i soldi degli Amato-Pagano. Presso il suo caveau i militari del GICO hanno trovato gioielli che, stando a quanto raccontato dai pentiti, sarebbero riconducibili agli scissionisti. Durante la perquisizione i finanzieri hanno trovato ben 40 orologi Rolex, dal valore medio di 100mila euro, della cui provenienza il soggetto indagato per ricettazione non ha saputo fornire le dovute spiegazioni.
Secondo quanto dichiarato da alcuni pentiti, infatti, i Rolex, così come altri gioielli che in queste ore gli investigatori stanno cercando, sarebbero di proprietà degli Amato-Pagano. Ci sarebbe addirittura un book fotografico attraverso il quale Cesare Pagano, il boss degli scissionisti arrestato nel 2010 e detenuto in regime di 41bis, indicava il modello dell’orologio di lusso che voleva indossare, incaricando poi uno dei suoi ‘collaboratori‘, con tanto di foto alla mano, di andarlo a ritirare proprio al Tarì.