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Il significato e il vero utilizzo della parola napoletana: “Mmesca Francesca”

COSA SIGNIFICA LA PAROLA “MMESCA FRANCESCA”?  Tale termine si rifà a un modo di dire tipico del dialetto napoletano, che offre una quantità di espressioni uniche nel loro genere, il corrispettivo della parola italiana “mescolanza” o “miscuglio“. Una parola che ancora oggi è molto utilizzata. Il termine “Francesca”, invece, pare si riferisca ironicamente ai mélanges gastronomici francesi, all’epoca in cui dominavano Napoli.

QUANDO SI USA? Nel dialetto napoletano, in particolare, la parola è utilizzata in modo molto originale e fantasioso per indicare più cose: una ricca e variopinta minestra di differenti ortaggi, un’insalata di verdure miste, una farina di diversi grani, un miscuglio d’ogni genere di cose, animali o persone. Insomma, un’insieme indistinto di generi alimentari ed altro.
“Mmescafrancesca” è un termine usato, quindi, per indicare un’accozzaglia di oggetti di vario tipo riposti in maniera caotica, in disordine. Ordinariamente questo modo di dire ha un’accezione negativa, poiché si riferisce al caos in un ambiente o ad una persona che agisce senza regole precise. Infatti, si usa dire “e fatt n’ammesca francesca” ovvero “hai fatto un casino, troppe cose tutte insieme“.

NELLA GASTRONOMIA PARTENOPEA. Questo bizzarro modo di dire è associato, nello specifico, alla “pasta‘mmescata” ossia la “pasta mischiata”. Un primo piatto costituito da diversi formati, solitamente, corta come spaghetti spezzati, tubetti, maltagliati, appunto, una ‘mmescafrancesca. A Napoli la pasta mista è utilizzata molto per preparare pietanze con legumi, come: fagioli, lenticchie, ceci, piselli e non solo. Possiamo definirla un evergreen della tradizione culinaria partenopea.

LA CURIOSITÀ. Questo particolare tipo di formato di pasta, difficile da trovare al di fuori della Campania, si dice sia nato dall’esigenza delle casalinghe napoletane di utilizzare anche i residui degli altri pezzi di pasta, i cosiddetti “spezzoni”, dando vita ad un piatto davvero fantasioso quanto povero.
Relativamente al termine “Francesca” pare che vi sia un probabile riferimento ironico ai mélanges gastronomici francesi, all’epoca della loro dominazione su Napoli.