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La ricetta della pizza fritta de La Masardona: il famoso battilocchio

I napoletani amano mangiare la pizza e sono due le varianti che più fanno “impazzire” il popolo partenopeo: la classica, cotta nel forno a legna, e quella fritta. Sicuramente tra le più famose in città c’è la pizza fritta de La Masardona oppure più comunemente detta il “battilocchio”.

La ricetta è la stessa fin dal 1945 nel locale che sorge alla Case nuove, quartiere di Napoli situato presso la Stazione Centrale. Negli anni della guerra si usava cucinare le pizze fritte in strada su banchetti improvvisati, ed anche se oggi sono cambiate le modalità di fruizione del prodotto, l’antica ricetta della nonna resta invariata, salvo le varianti gustose delle farce. Parola d’ordine del cibo must dello street food napoletano è la frittura leggera e digeribile.

Enzo Piccirillo, proprietario de La Masardona, nonché erede della tradizione di famiglia, ha scelto di raccontare il segreto della ricetta della pizza fritta alla testata Gambero Rosso. Si tratta in particolare del battilocchio versione invernale con scarole, olive di Gaeta e provola affumicata.

RICETTA DELLA PIZZA FRITTA DE LA MASARDONA
Ingredienti

Per l’impasto

1 kg di farina 00

530 cl di acqua

30 gr di sale

10 gr di lievito

1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva o strutto

1 cucchiaino di zucchero

olio di semi di girasole q.b.

Per il condimento

500 gr di scarola

120 gr di provola affumicata

1 cucchiaio olio extravergine d’oliva

1 spicchio d’aglio

peperoncino q.b.

pinoli q.b

uva sultanina q.b.

olive nere di Gaeta q.b.

Realizzazione

Creare una “fontanella” con la farina e fare un buco al centro aggiungendo l’acqua poco per volta. Sopo aver ottenuto l’impasto lasciar riposare per circa 30 minuti.

Per il ripieno lessare in acqua bollente una scarola per 10 minuti e fa r soffriggere in una padella aglio e olio. Aggiungere poi la scarola, il peperoncino, i pinoli e  l’uva sultanina e far saltare.

Dividere l’impasto in piccoli panelli e farcire con la verdura preparata, la scamorza e le olive.

Friggere i panelli in olio di semi di girasole abbondante a 180 gradi e far dorare.