Il famoso detto dice: “A Santa Lucia nu passe ‘e gallina, a Sant’Aniello nu passe ‘e pecuriello” ed unisce la santa siciliana e il santo campano.
Santa Lucia nacque a Siracusa e morì per le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano, aveva consacrato la sua vita alla religione dopo che la madre, molto malata, guarì in seguito alla sua devozione a Sant’Agata. La Santa si spense il 13 dicembre giorno in cui viene celebrata, la data coincideva nel calendario gregoriano con il solstizio d’inverno. Protettrice della vista e degli occhi è considerata in molte città tipo “befana”. Le spoglie sono custodite nella chiesa di San Geremia a Venezia. Sant’Aniello invece nacque proprio a Napoli da una donna che ricevette la grazia dalla Madonna riuscendo a concepire anche da anziana. Entrò nell’ordine dei Benedettini consacrando così la sua grande fede, fondò un ospedale per i bisognosi e morì il 14 dicembre, giorno in cui si festeggia il santo. Considerato protettore delle partorienti e dei marinai. Pochi sanno che Sant’Agnello o Aniello è compatrono della città di Napoli, invece il nome richiama il paese della penisola sorrentina dove si trova una chiesa a lui dedicata. La leggenda narra che il Santo comparve ai napoletani nell’821, contro l’attacco dei longobardi, e li guidò. Parti delle sue spoglie sono custodite nella cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli. La restante parte è invece custodita nella chiesa di Sant’Agnello Maggiore, sempre nel centro storico.
I due Santi sono uniti nell’antico detto napoletano, il significato è simbolico e fa riferimento al calendario Giuliano. Il giorno di Santa Lucia infatti sarebbe il giorno più corto dell’anno (passo di gallina) a cui segue un giorno più lungo (passo di agnello).