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La lettera di una napoletana: “Nessuna classifica potrà mai spiegarvi Napoli”

Dopo la pubblicazione della classifica sulla qualità della vita nelle città, si è alzato un polverone dal momento che Napoli è risultata negli ultimi posti della lunga lista. Un rapporto in cui mancano una serie di elementi essenziali che hanno creato particolare malcontento tra quanti vivono in questa città ogni giorno. In redazione sono pervenute numerose lettere da parte di lettori che volevano esprimere la propria opinione. Tra le tante, queste le toccanti parole di una giovane donna napoletana che vive lontana da casa:

napoli

“Vivo al Nord, in una delle migliori città in termini di organizzazione, patrimonio e bellezze, eppure quando mi sveglio la mattina non sento mai lo stesso profumo di casa. Mi sono trasferita subito dopo la laurea in questo posto meraviglioso che mi ha accolta e dato un lavoro, e ora anche una famiglia. Ma non è la stessa cosa, la mia terra mi manca, quei colori, quelle abitudini, quelle facce. Napoli è risultata negli ultimi posti di una lunga lista che, dati alla mano, ha messo in coda una dopo l’altra delle città di varie dimensioni, con una storia completamente diversa, con usi totalmente differenti e caratteristici, pretendendo di stabilire dove si vive meglio.

Toledo


Allora io vi dico che avete ragione, è orribile svegliarsi, aprire la finestra e lasciar entrare quel sole caldo, bollente che ti illumina la giornata. Scendere per i vicoli del centro con Paolo il salumiere che ti saluta subito con un sorriso, Titty che ti conosce da quando eri piccola e ti offre al volo un caffè, mica il più buono d’Italia?

sfogliatella

Aberrante anche la passeggiata mattutina per via Toledo, con sosta obbligata per una sfogliatella calda, passando per Piazza Trieste e Trento per il secondo caffè, questa volta rigorosamente a nocciola, scambiando una chiacchiera con chiunque sia presente accanto a te. Veramente una brutta giornata.

Caffè del professore

Poi la corsa per andare a lavoro, tra gli artisti di strada che cantano melodicamente tutto il giorno, entrando in metro tra la folla e gli spintoni, alzare lo sguardo e rendersi conto di essere nella Metropolitana più bella del mondo. Pausa pranzo pessima, con pasta e patate e bicchiere di vino annesso per pochi euro, tra una battuta e l’altra. Giretto a Piazza del Plebiscito per digerire l’abbondante piatto, ennesimo osceno caffè della giornata vista mare, mamma mia.

Dopo il lavoro aperitivo al Virgiliano, dove è necessario chiudere gli occhi per il panorama che si presenta davanti lo sguardo. Immangiabile la pizza di Sorbillo sul lungomare, non certo quello più bello del mondo, con passeggiata al borgo. Per concludere un noioso post serata a Piazza Bellini, cuore del centro storico che riunisce solo ragazzi di ogni cultura e tradizione e offre divertimenti per tutte le tasche, niente di che.

Forse avete ragione, qui si vive meglio, c’è più organizzazione, ma tutto questo mi manca ogni singolo giorno. Le città non sono solo una serie di dati da cui trarre conclusioni scientifiche, la propria terra rappresenta le radici, è la linfa che ci ricorderà sempre casa. Napoli non è una città perfetta, come le altre dopotutto, ma racchiude una serie di bellezze che nessuna classifica potrà mai includere o farvi comprendere. Quindi non fatevi illudere dai numeri, andate e vedete voi stessi di cosa vi parlo. Non sarà mai più la stessa cosa”.

Lungomare