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Napoli Sound: pioggia di critiche per il reality dei neomelodici

Venerdì sera è andata in onda la prima puntata di Napoli Sound, reality prodotto dalla Kimera Produzioni in onda su Real Time, incentrato sulla musica neomelodica napoletana. Condotto da Nancy e Luciano Caldore, famosi cantanti neomelodici, vede sfidarsi 4 giovani artisti, che si contendono una borsa di studio per un prestigioso conservatorio di Salerno.

Napoli Sound: pioggia di critiche per il reality dei neomelodici

L’intento del programma era quello di dimostrare il talento dei giovani cantanti neomelodici, raccontando le loro difficili storie. Sarebbe dovuto essere un misto tra un talent ed un reality, dove i partecipanti avrebbero dovuto mostrare oltre la loro bravura anche le loro fragilità, dovute a un vissuto non sempre facile. Alcuni di loro, infatti, hanno i genitori in carcere e la musica ha rappresentato il salvagente che li ha tenuti a galla.

Il risultato, però, è stato molto lontano dalle reali intenzioni del programma. Napoli Sound è apparso a molti un siparietto caotico, in cui si comprende poco l’obiettivo del gioco. C’è chi sostiene sia un’offesa alla vera canzone neomelodica napoletana, quella che ha fatto la storia, quella del grande Mario Merola, giusto per citarne uno, che è conosciuta in tutto il mondo.

Principalmente in Napoli Sound sarebbero dovuti emergere i 4 partecipanti e invece, per quanto si è visto nella prima puntata l’attenzione è stata incentrata molto, forse troppo, sui due conduttori Nancy e Luciano Caldore. I due neomelodici, durante il programma, hanno anche lanciato un appello al pubblico, chiedendo di commentare positivamente sulla pagina Facebook della Kimera Produzioni, per far sopravvivere il programma. Segno che, probabilmente, anche loro già immaginavano un risultato negativo.

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