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Napoli, il “Codice da Vinci” salvato dall’Università Federico II

Non è un film di Ron Howard con Tom Hanks. Non è una trama scritta da Dan Brown. Tuttavia la sceneggiatura c’è tutta: un manoscritto unico del 500 del grande Leonardo da Vinci, di proprietà di una famiglia napoletana che viene salvato dall’Università Federico II di Napoli.

Il documento rischiava la vendita all’estero ma è stato acquistato dall’ateneo che ha dunque salvato il “Codice da Vinci“.

Napoli, il "Codice da Vinci" salvato dall'Università Federico II

Il pregiato manoscritto è stato presentato presso l’ateneo e all’evento era presente anche il Rettore Gaetano Manfredi. Ha dichiarato il docente di Storia Medievale, Roberto Delle Donne: “Un testimone importante della tradizione di quel testo di Leonardo. Altri apografi del Trattato si presentano molto accurati nel testo, mentre il nostro manoscritto è decisamente più accurato nei disegni, e ha un’altissima qualità grafica delle immagini“.

Il documento sarà consultabile integralmente sulla piattaforma digitale eCo. Afferma in merito, ancora il Professor Delle Donne: “Il nostro impegno, come dimostra anche questa iniziativa è tenere insieme tradizione e nuove tecnologie. Queste ultime permetteranno, tra l’altro, una fruizione del codice altrimenti impossibile. E le immagini ad altissima risoluzione non faranno rimpiangere, al pubblico, l’originale chiuso in cassaforte e disponibile agli studiosi. Questo codice aggiunge un nuovo elemento alla complessa rete della trasmissione del trattato leonardesco e, soprattutto, un nuovo tassello circa la presenza di tracce vinciane a Napoli“.