Bob Dylan ha vinto il Premio Nobel per la letteratura ed è impegnato in una serie di concerti in tutto il mondo con il Never Ending Tour. Non si ferma mai il cantautore americano riuscendo ad essere allo stesso tempo schivo con la stampa.
Tuttavia ci sono ottime notizie per i fan italiani. Dylan, infatti, dovrebbe arrivare in concerto anche da noi. Il Menestrello arriverebbe con i suoi show nel mese di maggio e con molte probabilità si esibirà a Roma.
Napoli, però, potrebbe mettere a disposizione del più grande cantastorie della musica mondiale due palcoscenici di prestigio e di assoluto fascino: Il teatro San Carlo e gli scavi di Pompei.
Mimmo D’Alessandro e Adolfo Galli, i promoter che hanno organizzato i concerti di David Gylmour e Elton John a Pompei, hanno dichiarato: “Ci piacerebbe davvero portarlo in Campania, la data potrebbe essere il 2 maggio, il problema è che il San Carlo conta 1.300 posti, pochi rispetto a quelli dell’Auditorium di Roma (fino a 2.500 posti), il Carlo Felice di Genova (1.900), l’Opera di Firenze (1.900), tutto candidati ad ospitare l’uomo di All along the watchtower. Per reggere i costi bisognerebbe immaginare biglietti a 300 euro l’uno, oppure trovare la disponibilità delle istituzioni per trasformare la serata in un evento aperto anche a chi ha minori disponibilità economiche. Pompei ha una capienza ben maggiore, ma bisognerebbe rischiare l’open air, confidando nella clemenza del tempo“.
Come riportato da Il Mattino, Dylan ha già suonato i Campania anni fa. la prima allo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni il 21/6/1989. Iniziò con «Subterranean homesick blues» e finì con «Maggie’s farm», in scaletta anche «Pancho and Lefty», un brano di Townes Van Zandt lanciato da Emmylou Harris e poi ripreso da Willie Nelson e Merle Haggard, e solo sei volte proposto in tour dal songwriter di Duluth: quella fu la prima. Il 25 giugno 1993 fu la volta del Palapartenope di Napoli, dove tuttò cominciò con un’altra cover, «Hard times come again no more», dell’Edison Male Quartette, per concludersi con «It ain’t me, babe». Il 26 giugno 2001 bis napoletano, per l’inaugurazione della restaurata Arena Flegrea: di nuovo come incipit un brano non suo, «Hallelujah» di Ricky Scaggs, ultimo bis un’acustica «Blowin’ in the wind». Infine, il 17 luglio 2006 fu la volta di un’esibizione all’ombra dei templi di Paestum, con Ligabue e Capossela tra il pubblico: «Maggi’s farm» questa volta arrivò per prima, «Like a rolling stone» e «Alla along the watchtower» i bis.