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Addio a Leonard Cohen, poeta della musica

L’aveva quasi annunciato, dopo la scomparsa della moglie Marianne Ihlen, avvenuta a luglio. “Sono pronto a incontrare il Signore“, disse e dedicò i suoi ultimi versi alla donna che ha amato per tutta la vita: “Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada“.

Leonard Cohen ci ha lasciato, è stato uno dei cantautori e musicisti, più significativi della storia della musica. Alla fine di ottobre era uscito il suo ultimo disco di inediti, quasi un testamento.

Cohen è nato in Canada nel settembre del 1931, da padre polacco e madre lituana. Un DNA misto, il sangue che appartiene a più culture, “Amo poter cogliere ed esprimere il significato delle cose in una sola parola. Dire una frase dall’inizio la trovo una perdita di tempo “.

Suoi alcuni brani che hanno fatto la storia, come Halleluja, resa poi immortale dal compianto Jeff Buckley. Genio della musica e poeta della composizione, Cohen ha scritto e cantato temi come l’amore e il sesso, la religione, la depressione psicologica, e la musica stessa. Ha inoltre scritto alcuni brani politici, anche se talvolta trattando il tema ambiguamente. La sua voce inconfondibile, ha un tono e un suono unici.

Leonard Cohen è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2008 ed ha ispirato in Italia cantautori del calibro di Fabrizio De Andrè e Roberto Vecchioni. Buon viaggio artista, le porte del cielo saranno aperte con tutti da lassù pronti ad ascoltarti.

Non preoccuparti per noi, la tua opera è immortale.