Ha creato non poche polemiche il progetto N’Albero. L’iniziativa natalizia scelta dal Comune di Napoli, approvata dalla Soprintendenza e dalla Regione Campania, che prevede la costruzione di un abete gigante, alto 40 metri sul lungomare cittadino, nella Rotonda Diaz. Una struttura che ospiterà eventi, aree ristoro, terrazze da cui osservare le stelle e molto altro.
Il Comune di Napoli e il sindaco, Luigi De Magistris ritengono che sarà il fiore all’occhiello del Natale di Napoli, attrattiva per turisti e cittadini che avranno un fitto calendario di eventi a cui partecipare durante le festività. E’, pero, criticata da una grande parte di cittadini, che crede sia un’iniziativa per arricchire gli sponsor e che deturpa il paesaggio del Golfo Di Napoli. Attiva nella critica anche un’ampia fetta dell’intellighenzia partenopea, che ritiene N’Albero un’iniziativa di scarso valore culturale, in una città che potrebbe offrire molto di più e che si limita a creare un gran luna park, fatto di luci e distrazioni futili.
N’Albero, al via il progetto: un abete gigante per il Natale di Napoli
Per questo motivo il comitato Italia Nostra ha sottoscritto un appello contro Palazzo San Giacomo per il progetto N’Albero. Appello firmato da Guido Donadone, Luigi De Falco, Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Mirella Barracco, Tomaso Montanari, Paolo Isotta, Paolo Macry, Giuseppe Comella (Assise Palazzo Marigliano), Benedetto De Vivo, Aldo Loris Rossi, Eduardo Cicelyn, Lucio Fino, Giovanna Mozzillo, Luigi Labruna, Francesco Bruno, Aldo Capasso, Francesco Iannello, Rosanna Cioffi.
Nella nota si leggono i diversi motivi che hanno portato in molti a ritenere N’Albero un progetto che andrebbe bloccato sul nascere:
“Non si può assistere in silenzio. Mentre il Comune di Napoli prosegue la nota – che è ancora sprovvisto di un piano di prevenzione e di evacuazione della popolazione per il rischio vulcanico, benché la città sia classificata ad alto rischio permanente vulcanico nella zona orientale e in quella occidentale-flegrea, ha deliberato la costruzione, da parte di una società privata, di una sorta di luminosa Torre di Babele natalizia su via Caracciolo. Un baraccone psichedelico, un consumistico, strapaesano Albero della cuccagna aggiornato, nel totale disinteresse per i disagi di altri italiani e in pieno dispregio del paesaggio, tutelato dalla Costituzione, oltre che dagli specifici vincoli paesaggistici apposti sul lungomare cittadino dal Ministero dei Beni Culturali“.
Accuse pesanti a cui ha provato a rispondere l’assessore alla Cultura e al Turismo, Nino Daniele che, in un’intervista al Corriere Del Mezzogiorno, si è detto pronto a parlare con quella parte dei napoletani che ha criticato il progetto. “Il nostro intento è quello di fare qualcosa per la città, non certo contro qualcuno. Se personalità di questo calibro, se maestri di questa città manifestano perplessità, da amministratore pubblico e uomo non posso che tenerne conto e dire: parliamone“. L’assessore ha, inoltre, aggiunto che il Natale napoletano non graviterà solo attorno a N’Albero, ma sono previsti tanti altri appuntamenti. Ha poi sottolineato che il Natale: “Che piaccia o no, si trasforma anche in un momento di consumismo, opulenza e mercificazione. Ma è anche un periodo in cui si mette in moto l’economia“.
Ciò che è apparso a molte persone, quelle che si oppongono alla gigantesca struttura che presto sarà montata sul lungomare di Napoli, è che questo progetto, come molti scrivono su Facebook, sia “La manifestazione dell’ego smisurato del sindaco De Magistris“, “Una struttura che servirà solo a deturpare il paesaggio del lungomare“. L’assessore è pronto ad ascoltare le proposte dei cittadini, ha dichiarato che: “La conferenza dei servizi terminerà tra qualche giorno, tutto si può sempre considerare, migliorare, rivalutare, rivedere“. Non è detto, quindi, che non ci sarà qualche cambiamento, ma il blocco del progetto, auspicato da molti, sembra essere davvero improbabile.