Voce di Napoli | Navigazione

Pizzaiolo ucciso durante un gioco, suicida il fratello: “Mamma scusami”

“Scusa mamma, vado a fare compagnia a mio fratello”.. Ha lasciato un biglietto di scuse alla madre e si è tolto la vita impiccandosi con il guinzaglio del cane.

Marco Mongillo, il pizzaiolo ucciso
Marco Mongillo, il pizzaiolo ucciso

Dramma a Caserta, dove questa mattina è stato ritrovato il corpo senza vita di Vincenzo Mongillo, 21 anni, fratello di Marco, il 19enne pizzaiolo incensurato, ucciso durante un “gioco” con un colpo di pistola alla testa il 9 luglio scorso in un appartamento di Caserta.

E’ stato lo zio a ritrovare il cadavere di Vincenzo nell’appartamento di via Rossetti a Caserta. Vincenzo ha lasciato un biglietto d’addio alla madre nel quale si è scusato per il gesto.
Un vero e proprio dramma per la famiglia, segnata dall’assurda morte di Marco, ucciso da un colpo di pistola alla testa mentre era nell’abitazione di Umberto Zampella, il 22enne sottoposto all’epoca agli arresti domiciliari per rapina, in compagnia del fratello Vincezo Morgillo e di Antonio Zampella, 19 anni, fratello di Umberto, e reo confesso dell’omicidio di Marco.

Antonio Zampella, arrestato per l'omicidio
Antonio Zampella, arrestato per l’omicidio

Pensavo fosse scarica e l’ho puntata contro Marco” ha poi raccontato ai carabinieri l’omicida. La sua versione però non ha mai convinto del tutto gli investigatori. Sia Umberto (poi arrestato il 14 luglio per violazione delle prescrizioni degli arresti domiciliari) che suo fratello Antonio hanno parlato di un gioco finito male ed hanno dichiarato che Vincenzo Mongillo era in casa con loro al momento dell’esplosione del colpo fatale che ha ucciso Marco. Una versione questa che non ha trovato totalmente riscontro proprio nella ricostruzione di Vincenzo, il fratello maggiore della vittima che negò di essere stato presente nel momento della tragedia.

umberto-zampella