I commissari sono l’incubo di Luigi De Magistris. Il Sindaco non fa che litigare con il premier Matteo Renzi a causa del commissariamento di Bagnoli. Poi fa saltare i vertici dell’ABC (che si occupa del servizio idrico cittadino), la cui gestione, probabilmente sarà affidata a un commissario. È commissariata la sanità; è commissariato il porto; è commissariata la Camera di Commercio; è commissariato persino un sindacato; si pensa a un commissario per il Partito Democratico. Infine potrebbe arrivare a Napoli un nuovo commissario, destinato ai rifiuti, in particolare alla funzione per la raccolta differenziata. La realtà è questa: gli standard promessi dall’amministrazione non sono stati rispettati, anzi sono molto inferiori rispetto a quelli decantati in campagna elettorale. La città è dunque ingovernabile? Solo i commissari sarebbero in grado di farlo?
Lo scontro con il Governatore De Luca
Differenziata ferma a Napoli città, ciclo regionale inceppato, sanzioni dell’Europa dietro l’angolo e spettro di nuovi commissari. Come riportato da Il Mattino, sono questi gli elementi principali dello scenario attuale in tema di rifiuti. «Se Napoli non cresce la differenziata, il piano regionale si blocca e poi l’alternativa sono solo i termovalorizzatori», le durissime parole che il governatore Vincenzo De Luca ha rivolto al sindaco De Magistris. La regione, in proposito, ha stanziato 45 milioni di euro per coprire tutto il territorio campano al fine di formare i dipendenti dei Consorzi di bacino che verranno utilizzati in questo settore e poi per l’acquisto di nuove attrezzature
I dati
La raccolta differenziata è ferma al 23 per cento a Napoli a fronte di una media regionale del 48 nel 2015. Stando al piano regionale dei rifiuti, l’intera Regione dovrebbe arrivare al 50% entro la fine dell’anno in corso, al 65 entro il 2019 fino al 70 nel 2020. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, imposti dall’Ue, è il capoluogo partenopeo che deve cambiare marcia. I problemi riscontrati dal Comune sarebbero i seguenti: l’anzianità del personale di Asìa che deve svolgere un’attività per lo più manuale con il porta a porta e quindi non riesce a garantire determinati ritmi di lavoro; l’aspetto orografico di alcune zone impervie da raggiungere con i mezzi di trasporto; attrezzature vecchie e inadeguate per la rimozione; scarsa comunicazione di sensibilità civile nei confronti dei cittadini.
Multa e commissari
Se il Comune non dovesse raggiungere il 60% della raccolta differenziata, oltre al blocco dei fondi regionali e lo scatto delle sanzioni da parte dell’Europa, potrebbe arrivare un nuovo Commissario.
Il termovalorizzatore di Acerra
Il termovalorizzatore ha generato ogni anno energia elettrica per 200 mila famiglie circa ed evitato il consumo di circa 660 mila Tep (tonnellate equivalenti di petrolio). Quanto ai dati sulle emissioni sono pubblicati sui siti internet della società. «Male assoluto» per alcuni, «indispensabili» per altri, i termovalorizzatori sono ancora oggetto di disputa ideologica.
Le soluzioni da trovare ai problemi della città
Napoli è difficile da governare. Lo è soprattutto quando si hanno a disposizione poche risorse. Tuttavia la missione diventa impossibile se l’azione politica si blocca per motivi di consenso politico e scontro istituzionale. Il sindaco litiga con tutti, con Renzi, con De Luca e adesso anche con padre Alex Zanotelli che rappresenta i movimenti sociali a cui tanto si appoggia e ispira il primo cittadino. Movimenti che con questa amministrazione, sembrano la nuova casta partenopea. De Magistris, eletto da meno della metà dei napoletani, dovrebbe litigare di meno e comprendere che la campagna elettorale è ormai finita da un pezzo. La città ha bisogno della spinta “arancione” che ha entusiasmato tutti all’inizio della sua avventura politica ma che ora si sta lentamente arenando. Napoli necessita semplicemente di una cosa: della buona politica.