Carlo Azeglio Ciampi si è spento a Roma all’età di 95 anni. Il Presidente Emerito della Repubblica Italiana, fino ad oggi Senatore a vita, è stato un grande della storia politica economica del nostro paese. La sua immagine è sempre stata riconosciuta anche all’estero.
Una vita dedicata alla politica
Ciampi è stato una delle personalità più grandi del panorama politico mondiale: Presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006; Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994; Ministro dell’Interno (ad interim) dal 19 aprile 1994 al 10 maggio 1994; Ministro del tesoro dal 17 maggio 1996 al 31 dicembre 1997; Governatore della Banca d’Italia dal 8 ottobre 1979 al 29 aprile 1993.
Grande protagonista della politica italiana, nel momento in cui il nostro paese è entrato nell’Euro, Ciampi è stato un Presidente molto amato dal popolo. Persona distinta, dai toni pacati, riusciva a scatenare la giusta empatia con le persone. Memorabili alcune sue uscite pubbliche.
Ciampi era nato a Livorno, il 20 dicembre del 1920. Dopo gli studi dai gesuiti si era laureato in lettere all’Università Normale di Pisa. Sempre nella città toscana aveva conseguito una seconda laurea in giurisprudenza.
Come riportato da Il Mattino, la fase più delicata della sua carriera politica risale al 1992, periodo di Tangentopoli dove ci fu una crisi valutaria. L’attacco alla lira portò ad una perdita di valore del 20% della moneta. Sempre sul piano economico gli interventi più significativi furono rivolti a costituire il quadro istituzionale per la lotta all’inflazione, attraverso l’accordo governo-parti sociali del luglio del 1993, che pose fine ad ogni meccanismo di indicizzazione ed ha individuò nel tasso di inflazione programmata il parametro di riferimento per i rinnovi contrattuali. Inoltre il governo Ciampi diede avvio alla privatizzazione di numerose imprese pubbliche, ampliando e puntualizzando il quadro di riferimento normativo e realizzando le prime operazioni di dismissione.
Nel 1996, con il Governo Prodi e successivamente quello di Massimo D’Alema, Ciampi fu artefice dell’abbattimento di quattro punti percentuali del deficit pubblico. Questa manovra permise all’Italia di rispettare uno dei più ostici parametri di Maastricht, permettendo al Paese di rispettare le condizioni per l’ingresso tra i Paesi di testa nella moneta unica.