Silenzio parla Sarri. Finalmente il tecnico del Napoli dopo le parole di De Laurentiis ha rotto il silenzio. L’allenatore ha espresso il suo pensiero in merito vicenda che ha riguardato la partenza di Gonzalo Higuain.
Le dichiarazioni di mister Sarri:
Maurizio Sarri non ha nascosto il suo malumore e la delusione per i modi in cui il Pipita è andato alla Juventus. Nell’intervista pubblicata dal Corriere della Sera l’allenatore è molto chiaro e diretto nei confronti dell’argentino. Inoltre Sarri parla del futuro campionato del Napoli e delle aspettative del club.
Ecco le affermazioni del tecnico su Higuain:
“Ne parlo, ma non volentieri. La scelta è stata di Higuain, perché la nostra offerta era in linea con ciò che gli è stato concesso altrove. Dal punto di vista personale resta l’amarezza. Mi aspettavo che facesse almeno una telefonata, anche cinque minuti prima che cominciasse le visite mediche. Sono abbastanza vecchio, però, per non meravigliarmi. Anche i ragazzi si aspettavano un saluto. Non mi risulta ci sia stato. Perdiamo un giocatore determinante, il più forte centravanti al mondo. Comunque, io sono l’allenatore del Napoli e devo dare fiducia a Gabbiadini, che ha mezzi da sfruttare. Inoltre la squadra è forte e pronta ad affrontare la stagione. Sopperiremo alla sua assenza spalmando le responsabilità sul gioco, sul collettivo. Non abbiamo perso la voglia di giocare come piace a noi”.
Sarri e la Juventus:
“Io non firmo assolutamente per il secondo posto. La Juventus è un’armata ed è favorita. Sulla carta non ci sono speranze? Vuol dire che proveremo a fare l’impossibile. L’anno scorso reggere al ritmo della Juve era quasi impossibile e non abbiamo nulla da farci perdonare. Chi sta alle spalle sa di non dover illudere, ma di credere il se stesso: perché anche i favoriti possono sbagliare. Ci saranno 38 partite e posso assicurarvi che loro ne avranno una difficilisima, quasi proibitiva, il 2 aprile allo stadio San Paolo. Per quanto riguarda Allegri lo stimo ma non lo invidio. Sono contento di essere qui e del mio percorso compiuto per arrivarci. Faccio il lavoro che voglio e con la squadra per la quale ho sempre tifato. La condizione invidiabile è la mia. E poi il bianco e il nero non sono colori che mi si addicono”.