Francesco Chirico è il Presidente della II Municipalità, quella che comprende i quartieri di Montecalvario, Avvocata, Mercato, Pendino, San Giovanni e Porto. Presentatosi a sostegno di Luigi De Magistris, questo è il suo secondo mandato. Si trova a presidiare una circoscrizione ampia e con molti punti strategici per la città.
L’intervista a Francesco Chirico, Presidente della II Municipalità di Napoli.
Lei è già stato Presidente della II Municipalità negli ultimi cinque anni. Volendo tirare le somme, cos’è che avete fatto e cosa, invece, non siete riusciti a fare?
“Non siamo riusciti a fare molte cose, c’è talmente tanto da fare per migliorare questo territorio, che non tutti riescono a completarle in questi anni e con così poche risorse. Perché il vero nodo delle Municipalità sono le risorse, non per volontà ma per la situazione di pre-dissesto in cui versava il Comune. Ora sembra che ne stia uscendo prima del tempo e, dunque, le risorse sono più disponibili. C’è bisogno di uno scatto politico, da parte dell’amministrazione centrale, ovvero che ci sia una crescita delle risorse da destinare alle municipalità, solo così possiamo dare risposta a quei tanti piccoli disagi quotidiani, che migliorano la qualità della vita e l’affezione del cittadino per il proprio territorio. Siamo stati meno incisivi nella zona del Mercato-Pendino, quindi cercheremo di migliorare“.
Quali sono le priorità da affrontare per la Municipalità da lei presieduta?
“Il vero tema, che vale per tutta la II Municipalità, è che ha un ingresso dei cittadini che è maggiore rispetto alle altre zone. Pensiamo ai turisti dal porto, i lavoratori che arrivano dalla provincia con la metropolitana. Tra uffici e università è un territorio che quotidianamente, per fortuna, è attraversato da migliaia di pendolari. Questo fa si che il consumo del suolo, la produzione dei rifiuti e tanti altri consumi, sono maggiori rispetto alle altre zone. Bisognerebbe prendere in considerazione una distribuzione non quantitativa ma qualitativa delle risorse. Pensiamo al centro storico che ha una difficoltà di parcheggi. Bisogna incidere nell’intervento quotidiano, che sono poi le funzioni principali della città“.
Si è dibattuto molto sulla sicurezza del centro storico. Quali sono le iniziative da mettere in atto, per arginare il problema della sicurezza in questo territorio?
“Intanto bisogna chiarire un aspetto il problema della sicurezza compete alla Prefettura e non al sindaco e alle municipalità. Detto questo le telecamere che sono state installate, sono già un primo passo, ma da sole non bastano. Io è da tempo che sono critico rispetto all’idea di Alfano e Renzi di portare l’esercito a Napoli, perché non serve a nulla. Può dare un senso di sicurezza al cittadino straniero, ma in realtà il cittadino napoletano sa che non servono a molto. Sarebbe stato più utile destinare quelle risorse a favore dei commissariati, per acquistare mezzi e tecnologie. Allo stesso modo la triste vicenda del ragazzo che è morto, precipitando dall’obelisco in piazza San Domenico Maggiore. Incidente avvenuto in un territorio che dovrebbe essere presidiato, i soccorsi sono arrivati molto dopo la caduta. Se avessimo avuto più mezzi per la polizia di stato, magari si evitava una tragedia“.
Si stanno svolgendo molti lavori di manutenzione alle strade cittadine, per esempio a Via Marina, quando termineranno i lavori?
“Credo per fine anno, in realtà è un procedimento che sta seguendo l’assessorato alle infrastrutture, quindi non ricordo con esattezza la data. Va rivelato che l’amministrazione De Magistris, per cinque anni, con i problemi economici che ha trovato, ha fatto cose che dagli altri non sono state fatte. Soprattutto nei precedenti 10 anni. Si sta facendo molto, adesso per esempio partiranno i lavori al Corso Vittorio Emanuele“.
Per la zona del porto, quali sono le iniziative per riqualificare quell’immenso territorio?
“Il porto è gestione governativa. Qui c’è bisogno che ci sia un dialogo costruttivo con il Comune. Il porto non può prendere decisioni senza che queste siano discusse con l’amministrazione comunale. Il porto è il waterfront della città, non è possibile che esista una barriera tra porto e città. Anche l’utilizzo degli spazi dovrebbe essere gestita in accordo con il comune. Pensiamo a liberare il centro storico dalle macchine, potrebbero crearsi delle zone all’interno del porto da adibire a parcheggi residenziali. Lì c’è una grande opportunità per creare dei servizi per la città. Auspico che con il nuovo corso, si possa instaurare un rapporto diverso tra l’autorità portuale e il Comune di Napoli per decidere su alcune scelte che potrebbero essere strategiche tra la città di Napoli e conseguentemente anche per il porto. Naturalmente più la città è accogliente, più è attrattiva per il turismo, maggiori saranno le navi che arriveranno al Porto, carichi mercantili e tante altre cose. Quindi le due attività non devono essere scollegate”.