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Gomorra: Salvatore Esposito difende Fabio De Caro

Dopo la fine della seconda stagione di Gomorra, ha fatto molto indignare quanto accaduto all’attore Fabio De Caro, che interpreta il personaggio di Malammore. Il fidato di Don Pietro Savastano nell’ultima puntata ha dovuto uccidere la figlia di Ciro Di Marzio. Una scena terribile, che l’attore stesso definisce la più violenta dell’intera serie.

Gomorra: Salvatore Esposito difende Fabio De Caro

Subito dopo l’ultima puntata di Gomorra, Fabio De Caro è stato insultato pesantemente su Facebook. Addirittura avrebbe ricevuto minacce anche al citofono di casa sua. L’attore che interpreta Malammore ha dovuto rilasciare diverse dichiarazioni sui Social Network, invitando chi lo sta attaccando a smettere di molestare lui e la sua famiglia.

Anche gli altri attori di Gomorra sono voluti intervenire su questa spiacevole vicenda. In molti hanno inviato messaggi di sostegno a Fabio De Caro. Salvatore Esposito, oltre alcuni commenti su Facebook, ha parlato attraverso un’intervista sul quotidiano La Repubblica. Il giovane attore napoletano ha spiegato che cose del genere avvengono solo in Italia:

“Dobbiamo giustificarci per i personaggi che interpretiamo? Forse qui in Italia è ancora così, ma sono sicuro che Al Pacino non si sia mai dovuto giustificare per il ruolo in “Scarface”. Il cinema è cinema. The Guardian ci ha definito la risposta italiana a “Il Padrino”, ma noi nel nostro paese ci sentiamo dei Don Chisciotte a dover spiegare il nostro lavoro”.

Salvatore Esposito ha voluto ribadire che la serie televisiva Gomorra non ha alcun carattere pedagogico. Interpreta il male nel modo più violento e crudo per spingere le persone ad odiare simili personaggi

“L’altro giorno ho paragonato i camorristi agli animali, con tutto il rispetto per gli animali, non perché volevo giustificarmi per il ruolo che interpreto, ma perché io Genny Savastano lo devo far odiare al pubblico, qui non si parla di “Beautiful”, “Gomorra” non nasce con spirito pedagogico o romantico. Quelli della serie, come nella realtà, fanno una brutta fine, fanno una vita che ha sempre la morte dietro l’angolo”.