È un’indagine senza fine quella sulla morte di Fortuna Loffredo. Il principale indagato per l’omicidio della piccola Chicca è Raimondo Caputo, accusato dalla figliastra di aver abusato e lanciato giù dal balcone la bambina. Titò fino ad ora non ha mai confessato, intanto però è arrivato ad accusare d’omicidio l’amichetta del cuore dell vittima.
Adesso è spuntata un’ulteriore ipotesi. Potrebbe esserci un giro di pedo-pornografia al Parco Vede di Caivano. Tesi presa inizialmente in considerazione dagli inquirenti e che oggi è l’avvocato Paolo Bonavita, nuovo legale di Raimondo Caputo, a riproporre. Come si legge dal quotidiano Il Mattino, ha dichiarato:
“Nel corso delle indagini difensive ci siamo imbattuti in elementi che portano verso la pista della pedo-pornografia, gestita da una rete di pedofili nel parco Verde, capaci anche di depistare gli inquirenti, creare ad arte prove false e individuare come colpevoli persone che non hanno nulla a che fare con loro. Perché il business è davvero più remunerativo dello spaccio di droga”.
Sempre secondo l’avvocato di Caputo, principale indiziato per l’omicidio di Fortuna Loffredo, il suo assistito sarebbe stato incastrato da terzi, per occultare una rete di pedo-pornografia. Potrebbe essere questa un’altra pista seguita dagli inquirenti in un’indagine, che rivela particolari sempre più agghiaccianti. Per la Procura Nord di Napoli Raimondo Caputo resta il principale responsabile della morte della piccola Chicca e nei prossimi giorni potrebbe essere richiesto il rinvio a giudizio per i reati di omicidio e violenza sessuale su una minore.
A essere certo che Caputo non avrebbe agito da solo e che dietro la morte di Fortuna Loffredo ci sarebbe qualcosa di più, è il padre della bambina. Assieme ai suoi legali, Angelo e Sergio Pisani, hanno sempre ipotizzato che ci potesse essere un complice o addirittura potrebbe essere stata un’altra persona a lanciare giù la bambina.