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Omicidio Melito, Giovanna Arrivoli: nuova pista per le indagini

Omicidio Melito: all’incirca due settimana fa era stato trovato il corpo di Giovanna Arrivoli, una donna di 41 anni ammazzata  e sepolta per motivi ancora da chiarire. L’ipotesi seguita dagli inquirenti era che la donna fosse legata a un giro di affari camorristici e sarebbe stata uccisa a causa di uno “sgarro” nei confronti di alcuni esponenti dei clan scissionistici.

Giovanna Arrivoli, infatti, gestiva un bar in cui si incontravano persone appartenenti ai gruppi scissionisti. Addirittura sembrerebbe che il locale fosse proprio la base operativa di diversi affari illegali. Si era detto, infatti, che la donna volesse diventare un boss e proprio la sua ambizione, l’avrebbe condotta alla morte.

Omicidio Melito: giorni fa era stato fermato un uomo, ritenuto colpevole di aver seppellito il corpo della donna. In seguito è stato scarcerato per insufficienza di prove. Come riporta il quotidiano InterNapoli, gli inquirenti starebbero seguendo una nuova pista.

Giovanna Arrivoli sarebbe stata uccisa perché si era rifiutata di fare affari con il clan Amato-Pagano, gruppo scissionista attivo nella zona di Melito. Sembrerebbe che alcuni esponenti avessero chiesto alla donna di collaborare con loro. La vittima si è, però, rifiutata e per questo motivo sarebbe stata uccisa. È questa l’ipotesi che stanno seguendo per ora gli inquirenti.