La puntata di Made in Sud andata in onda ieri sera su Rai Due era tutta dedicata alla memoria di Massimo Borrelli, il comico scomparso il 9 maggio scorso a causa di un male incurabile. Tutti i comici di Made in Sud hanno omaggiato Massimo con un pezzo, una battuta, una frase. È stata davvero una puntata commovente che ha lasciato i telespettatori con le lacrime agli occhi.
Una delle esibizioni più apprezzate è stata quella del comico Paolo Caiazzo. Il cabarettista è entrato in scena con un bambolotto in braccio per raccontargli la favola della buonanotte. Una performance inconsueta che nascondeva un messaggio strappalacrime per Massimo.
Ecco la favola raccontata dal comico per omaggiare l’amico scomparso. Un re una regina e un principessa che non riesce a ridere…
“Devi dormire a papà, devi dormire. Se no ‘a solita capata in bocca e risolviamo il problema. Vabbè ti racconto una favola. C’era una volta un re seduto sul sofà. Arriva la regina e s’o fa. Ebbero una figlia, una bella principessa che cresceva ed era bellissima. Però non sorrideva mai. “Tale e quale a ‘mammeta” diceva il re, “tale e quale a mia suocera” diceva la regina. Allora un bel giorno il re decise di cercare qualcuno nel regno che facesse ridere la figlia. E indicò… idicisse… indicette… quasi indiciannove, una gara tra i giullari del regno. “Chi riuscirà a far ridere mia figlia gli darò tanto oro quanto il suo peso”. Arrivò il primo giullare di 132 chili. “Speriamo che non vince questo” pensò il re. E infatti fortunatamente non ci riuscì. Poi arrivò il secondo e nemmeno ci riuscì. Poi il terzo, il quarto e tanti furono i giullari che ci tentarono quel giorno, ma nessuno ci riusciva.
Il re era molto demoralizzato, ma in suo soccorso arriva una persona davvero speciale…
Era sera quando il re prese la regina e disse: “Mi sono scoreggiato”.
“Arapite ‘e finestre” disse la regina.
“No, scoreggiato nel senso che non lo troveremo il giullare giusto”,
“E allora è scoraggiato amore mio”.
“Vabbè è una vocale, che c’entra.”
Mentre stavano litigando entrò l’ultimo giullare che si avvicinò alla principessa e le sussurrò qualcosa nell’orecchio e quella accennò a un piccolo sorriso. “Ohhhhhhhhhh” esclamarono i presenti. E il re e la regina smIESERO… smettetero… “basta litigare!” disse il re. Si avvicinò al giullare e disse “continua mio giullare”. E allora il giullare disse qualcosa ancora alla bambina nell’orecchio e la bambina scoppiò in una grandissima risata che risuonò in tutto il regno. “Bene” disse il re “date a questo giullare tutto l’oro che chiede”. “No maestà” disse quel giullare “vedere il sorriso della principessa per noi è già una ricompensa”. “Ben detto” esclamarono gli altri giullari.
Il finale è una commovente metafora della morte di Massimo Borrelli e di quanto abbia lasciato un vuoto nei cuori di tutti i colleghi…
E lo portarono trionfanti fuori dal castello e lo accompagnarono a casa sua. Ma una volta a casa quel giullare si mise sul letto e stanco, molto stanco, si addormentò. Da quel giorno gli altri giullari continuarono a far ridere il regno però furono un po’ meno felici e un po’ meno contenti”.