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Fortuna Loffredo: uccisa perchè non voleva essere più violentata

Sono sempre più sconcertanti le notizie riguardanti la morte di Fortuna Loffredo. Le indagini, che si sono incentrate sul Parco Verde di Caivano e sulla presenza al suo interno di un giro di pedofilia, hanno portato i primi risultati. Dopo l’arresto di Raimondo Caputo, presunto assassino della piccola bambina, si è scoperta una vera e propria cosca di mostri.

Dopo aver scoperto che Fortuna Loffredo era stata più volte violentata, è venuta fuori l’esistenza di un giro di pedofili al Parco Verde di Caivano. Sconcerta ancora di più la notizia riportata dal quotidiano Il Giornale, che racconta di un gruppo di mostri, solo così possono essere definiti, che si giocavano a carte i bambini di cui abusare. Un gruppo di uomini, che dopo aver finito i soldi, cominciava a usare poveri innocenti, come se fossero delle vere e proprie fiches.

Il Parco Verde di Caivano diventa così il teatro degli orrori per piccoli bambini, la cui colpa era soltanto abitare in quel luogo. Sembrerebbe che più mostri facessero parte di questo giro e altrettanto numerose erano le vittime. Un giro di pedofilia che è rimasto nascosto per troppo tempo e che soltanto la morte di Fortuna Loffredo è riuscita a portare a galla.

Dove erano i genitori quando i loro figli venivano abusati? È questa l’altra parte della terribile vicenda che sconvolge ancora di più. I pedofili che seviziavano i bambini del Parco Verde di Caivano erano spesso amici di famiglia. I genitori ignoravano o facevano finta di non sapere cosa accadesse ai loro piccoli. Raimondo Caputo sarebbe dovuto essere una persona “fidata” e invece è accusato di aver abusato di Fortuna Loffredo e di averla, poi, gettata dal sesto piano di un balcone.

Marianna Fabbozzi, la compagna di quel mostro, sapeva tutto. Si trova oggi agli arresti domiciliari per aver coperto Raimondo Caputo, già accusato di aver violentato le sue tre figliastre. È stata proprio la più piccola delle tre a confessare che fosse stato lui a uccidere Fortuna Loffredo. Sconfiggendo così l’omertà degli adulti che fino ad ora aveva bloccato le indagini.

La bambina era stata abusata anche lei dal suo patrigno. La piccola fu portata un anno fa in una casa famiglia e lì iniziò a raccontare le violenze subite dal compagno della madre. Spiegando dettagliatamente la perversione di quell’uomo, che la sera voleva dormire con lei. Adesso è arrivata la confessione shock. Come si legge da Il Giornale, la piccola ha raccontato:

“Titò (nome con cui si faceva chiamare Raimondo Caputo) voleva violentarla, ma Chicca non voleva, gli tirava i calci. Allora lui l’ha presa in braccio e l’ha buttata giù. Era presente anche mia madre, che poi mi ha detto che dovevo tenere il segreto”.

Finalmente il silenzio si è interrotto al Parco Verde. Grazie alla confessione della bambina, si è riusciti ad arrivare alla svolta nelle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo. Soltanto grazie al coraggio della piccola si è fatta chiarezza su questa vicenda. Una storia che in molti volevano tenere nascosta. Ma che proprio le vittime innocenti sono riuscite a denunciare.