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‘A Maronna t’accumpagna: modi di dire in napoletano

A Napoli il sacro è qualcosa di trascendentale che viene rispettato in ogni quartiere. Il modo di dire Che la Madonna ti accompagni o ‘A Maronna t’accumpagna è proprio un esempio di questo legame forte tra il napoletano e il culto religioso. Con queste parole si vuole augurare  alle persone care di essere sorvegliate dalla Madonna. Si fa una raccomandazione alla madre di Gesù affinché un nostro caro stia sempre bene. Chi di voi non ha avuto una nonna che, prontamente, ad ogni nostra uscita di casa ci accompagnava sull’uscio augurandoci: “Ca ‘a maronn t’accumpagn“?

Che la Madonna ti accompagni: modi di dire in napoletano

Modi di dire napoletani: ‘A Maronna t’accumpagna

In ogni parte della città appoggiate su di un muro, o custodite in cappelle, troverete le immagini sacre: la Madonna e i Santi sono i preferiti dai napoletani, soprattutto San Gennaro, santo patrono della città. I napoletani hanno un rapporto quasi morboso con la religione che non investe solo persone cosiddette per bene, ma anche, anzi soprattutto, malavitosi e camorristi. È risaputo che ad esempio alle processioni la maggior parte dei partecipanti sono delinquenti o che le ville dei grandi boss al loro interno conservano quadri, statue e persino piccole chiese. I grandi boss pregano, vanno in chiesa e sono devoti.

Antiche tradizioni, che si susseguono di generazione in generazione, vogliono la presenza fissa dei credenti alla messa della domenica, la vecchietta di turno con in mano un rosario e la sacra benedizione: Ca Maronn t’accumpagn. La presenza del divino si cela in ogni occasione ed entra a far parte del linguaggio quotidiano, ma non solo. Non c’è macchina che non abbia una figura del Volto Santo, una casa in cui no vi sia un crocefisso appeso sul muro del letto matrimoniale, insomma una vera e propria simbiosi con il sacro quella che riguarda la vita del napoletano.