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Attentato a Bruxelles: le testimonianze dei sopravvissuti

Dopo la notizia dell’attentato a Bruxelles di stamattina al cuore politico dell’ Europa, una delle sedi del Parlamento europeo, giungono numerose testimonianze di persone presenti durante la duplice tragedia in quanto sono esplose bombe sia all’aeroporto di Zaventem e sia nella metropolitana presso due stazioni, una delle quali è una Maelbeek, a due passi dalla edificio che ospita l’Unione Europea, provocando 34 morti. Dalle parole che si possono raccogliere sui quotidiani di tutto il mondo traspaiono parole di terrore, di gente che ha vissuto in pieno la sventurata mattinata.

Testimoni durante l’attentato a Bruxelles oggi

Dalla città giungono le parole di una turista coreana sull’attentato a Bruxelles: “Ho sentito una grandissima esplosione, ho visto il soffitto dell’aeroporto crollare. Abbiamo cominciato a correre e poi ci hanno fatto uscire. È stato tremendo“, ma anche le dichiarazioni di chi ha scampato il pericolo per una manciata di minuti, proprio come Davide, connazionale che vive a Bruxelles: “Tutte le mattine prendo la metropolitana – scrive su Facebook – scendo a Maelbeek, una fermata dopo Schuman. Conosco ogni angolo di quella stazione, ogni singola mattonella, così come i tre mendicanti che chiedono l’elemosina. Penso anche a loro in questo momento. Se non ci fosse stata l’esplosione all’aeroporto probabilmente sarei stato lì alle 9:11. Se Wim non mi avesse avvertito probabilmente sarei lì”.

I testimoni che hanno vissuto quei momenti dall’interno dell’aeroporto invece riescono a raccontare poco: “Non ci siamo accorti di niente, ci hanno solo detto che oggi non saremmo partiti e ci hanno fatto uscire” dicono tre ragazzi campani che stavano tornando a casa, in Italia.  C’è chi si è salvato semplicemente per un caso fortuito come quest uomo che dice: “Sono uscito a fumare una sigaretta e così mi sono salvato”. L’europarlamentare napoletano Andrea Cozzolino con un video fa sapere: “Abbiamo deciso di interrompere la giornata di lavoro non perché vogliamo arrenderci, ma perché è venuto il tempo della riflessione“.