Rissa ai baretti Napoli. Un altro episodio di violenza si è consumato nella zona centrale di Napoli, meglio nota con il nome “Baretti”. Intorno alle 19:30 due bande di minorenni, rivali territoriali, hanno scatenato una mega rissa. Il motivo dovrebbe essere un’offesa di troppo da parte di alcuni componenti. Le due bande di minori, una della Torretta e l’altra dei Quartieri Spagnoli, hanno cominciato a picchiarsi con mazze, bottiglie e sembrerebbe anche qualche coltello. La situazione, dopo i primi schiamazzi, è degenerata.
I commercianti, dopo essersi resi conto che stava avvenendo un’altra rissa ai baretti di Napoli, hanno subito chiamato la polizia. In pochi istanti si sono respirati attimi di terrore, le persone che si trovavano per strada, hanno cominciato a fuggire per paura di essere coinvolte nella mega rissa. I baretti di Chiaia sono stati più volte scenario di litigi e scontri. La movida violenta, infatti, è stata oggetto di numerose polemiche, soprattutto dai residenti della zona, che denunciano una situazione insostenibile. Una rissa di quest’entità, però, è la prima volta che accade. A sconvolgere è la presenza di soli minori, molti dei quali di appena nove anni.
Rissa ai baretti Napoli: tredici minorenni dei Quartieri Spagnoli e della Torretta coinvolti
L’ennesima rissa ai baretti di Napoli creerà non poche polemiche. I baretti di Chiaia più volte sono stati accusati di generare una movida violenta e senza controllo. Accusa da cui i proprietari dei diversi bar del quadrilatero si difendono duramente. L’episodio di ieri è molto grave e prescinde dalla zona in cui è accaduto. Tredici minorenni, tra i nove e i 15 anni, sono stati i protagonisti di una violenta aggressione. Le due bande rivali, perché appartenenti a due zone cittadine diverse, si sono malmenate a colpi di mazzate, bottigliate. La polizia ha ritrovato due coltelli per terra, che probabilmente sono stati gettati dai ragazzini prima del fermo. I tredici minori sono stati portati in caserma, solo sei possono essere imputati perché maggiori di 14 anni. Gli altri sono stati riportati alle famiglie. Nonostante l’impossibilità a procedere con misure cautelari, per la loro giovane età, tutti saranno segnalati alla Procura.