Sul vigile ucciso a Ponticelli la scorsa notte, Manlio Barometro, spuntano delle ombre. L’uccisione avvenuta come un esecuzione camorristica, ha spinto gli inquirenti del commissariato locale e della Questura di Napoli, a porsi numerose domande sulla vita privata dell’uomo, avviando un’indagine. Il vigile urbano era in servizio presso gli uffici del Giudice di pace, ma durante il resto della giornata, secondo la Polizia municipale di Napoli, intratteneva rapporti con la malavita del luogo e per questo, prima della sua morte, erano già in corso delle indagini.
L’ omicidio choc del vigile ucciso a Ponticelli, periferia Est di Napoli, è rilevante in quanto il quartiere è al centro dell’attenzione criminale: tre omicidi sono stati compiuti nel giro di un mese. Mariolino “Manlio” Barometro, 58 anni, agente in servizio all’ex caserma Garibaldi di via Foria, proprio ieri era in licenza, in borghese, ma portava con sé la pistola d’ordinanza sotto il giubbotto. La dinamica dell’agguato è tipicamente di stampo camorristico. Intorno alle otto di sera i sicari , in sella a una motovettura con volto coperto, avvicinano Barometro davanti al negozio di latticini del suocero sparando per cinque volte. La vittima, rendendosi conto di ciò che sta per succedere, impugna la sua pistola, ma non riesce a difendersi. Indaga ora la squadra mobile di Fausto Lamparelli, ma sarebbe stato subito accertato che il casco bianco non aveva litigato con nessuno prima della sparatoria escludendo dunque l’ipotesi di un delitto d’impeto. Il riserbo, in ogni caso, nella fase iniziale delle indagini, è totale, per evitare che avvengano depistaggi.