Castel dell’Ovo è il più antico castello di Napoli e sorge sull’isolotto di tufo di Megaride, luogo dove, nel VII secolo a.C., venne fondata dai greci la città di Partenope. Nel I secolo a.C. il patrizio Lucio Licinio Lucullo vi costruì una bellissima villa piena di giardini e fontane. Sul finire dell’impero romano la villa fu fortificata e ospitò l’ultimo imperatore di Roma, Romolo Augusto, ormai deposto dal suo incarico. Dopo essere stata per un breve periodo sede di un convento benedettino, Ruggiero il normanno Re di Napoli fece di Castel dell’Ovo la propria sede.
Castel dell’ Ovo omen nomen. L’origine di questo curioso nome deriva da un’antica leggenda che vede come protagonista il poeta Virgilio che visse a Napoli per un lungo periodo di tempo e le cui spoglie sono oggi conservate all’interno del Parco Vergiliano di Piedigrotta. L’autore dell’Eneide, considerato nel medioevo anche un mago, avrebbe posto alla base del castello una gabbia con dentro un uovo in una caraffa piena d’acqua. La stessa gabbia di ferro era appesa su di una pesante trave di quercia e sistemata in una cameretta costruita apposta. La leggenda narra che se l’uovo si fosse rotto, non solo Castel dell’Ovo sarebbe crollato, ma ci sarebbero state ripercussioni tragiche per tutta la città di Napoli.
Nessuno ancora è riuscito a trovare l’uovo anche se, sotto il regno di Giovanna I, il castello subì pesanti danni. Buona parte delle persone iniziò a temere il peggio e si diffuse presto la voce che l’uovo si fosse rotto. Per non allarmare la popolazione, paurosa di imminenti catastrofi, la regina fu costretta quindi a dichiarare di aver sostituito l’uovo. Castel dell’Ovo rimane comunque una delle meraviglie di Napoli, da visitare assolutamente, magari in primavera per godersi appieno lo spettacolare scenario del golfo.