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Gestione dei fondi europei irregolare: UE multa la Campania

Una multa di quasi 300 milioni di euro: questa la cifra che potrebbe pagare la regione Campania per la gestione dei fondi europei irregolare nell’arco di tempo che va dal 2000 al 2006. La Commissione Ue ha infatti chiesto alla Regione la restituzione di una parte dei soldi comunitari che la Campania ha ricevuto in quegli anni. Una multa che cade proprio durante l’approvazione del bilancio regionale da parte del Presidente della Campania Vincenzo De Luca.

De Luca ha dichiarato che questa multa è l’ennesima eredità della mala conduzione della Campania perpetrata dalle vecchie amministrazioni negli scorsi anni riguardante la gestione dei fondi europei irregolare. La trattativa per ridurre “il conto” è quindi aperta. L’assessore della Regione ai fondi Serena Angioli ha infatti dichiarato al quotidiano la repubblica: “Si tratta di un contenzioso che va avanti da anni. L’Europa ha contestato il sistema di gestione dei finanziamenti nel ciclo 2000-2006. Ci ha presentato tecnicamente delle penalità, noi abbiamo risposto con le nostre deduzioni ai rilievi di Bruxelles. E posso solo dire che il negoziato su quella cifra è aperto, ora si sta per chiudere e riusciremo a limitare i danni“.

Ue multa la Campania per 300 milioni di euro: l’accusa è gestione dei fondi europei irregolare

Le statistiche sulla Campania non sono confortanti: è l’ultima regione d’Europa insieme a una della Bulgaria. Sono stati bruciati oltre tre miliardi di risorse dei vecchi fondi donati dalla commissione europea. L’obiettivo del presidente Vincenzo De Luca è quello di non sprecare più le risorse economiche che arrivano da Bruxelles, e di organizzarsi al più presto per avere una progettazione amministrativa di livello superiore. L’asprezza con cui la Campania effettuerà i controlli sarà da manuale assicura il governatore della Regione Campania: i comuni che non saranno capaci di gestire l’immenso patrimonio che l’Unione Europea mette a disposizione delle regioni di tutto il continente, avranno subito la revoca dei finanziamenti. L’occasione di creare posti di lavoro e far girare l’economia non può essere più sprecata.