Gli hanno sparato mentre era alla guida di un’auto. E’ morto così negli Stati Uniti il napoletano Carlo Marigliano, 31 anni, sposato e con due figli di due e otto anni. Si trovava negli Usa per una vacanza con un gruppo di persone, quando è stato ucciso, venerdì scorso, in circostanze tutte da chiarire.
Carlo, che parlava poco inglese, era in vacanza con un gruppo di amici. Secondo una prima ricostruzione, fatale è stato un giro in auto da solo. In questa circostanza gli hanno sparato mentre era alla guida della macchina sulla North Shackleford Road, una strada di Little Rock, capitale e centro più popoloso dello Stato dell’Arkansas. La città è situata nella zona centrale dello Stato ed è anche il capoluogo della Contea di Pulaski.
A dare la notizia sono stati i media statunitensi che precisano: l’episodio va contestualizzato all’interno di un’escalation di violenza che coinvolge la metropoli Usa, dove dall’inizio dell’anno si contano già 37 omicidi, cinque solo la scorsa settimana. Dura la reazione dei famigliari, arrivati negli Usa martedì, che hanno chiesto all’ambasciata italiana di intervenire e capire cosa è realmente accaduto. “Vogliamo sapere cosa e perché è accaduto”, ha dichiarato il cugino Gianni Sulmonte, residente negli Stati Uniti, intervistato dall’emittente televisiva Channel 7.
Secondo la polizia, l’italiano sarebbe morto perché raggiunto accidentalmente da un colpo di arma da fuoco mentre a bordo della sua Jeep Cheroke. Secondo il racconto di alcuni testimoni, residenti in alcuni appartamenti spagnoli della zona, ad agire sarebbe stato un uomo nero con indosso una camicia bianca e dei pantaloncini neri che si allontanava dalla scena con una pistola in mano.
