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Femminicidio in Campania: uccisa dal compagno che amava

Ancora una storia d’amore che finisce in tragedia, questa volta la vittima è stata Maria Tino. La donna di 49 anni che ieri, in piazza a Dragoni, è stata raggiunta dal compagno e uccisa a sangue freddo con tre colpi di pistola. Lo stesso uomo che proprio un anno fa l’aveva salvata dalla follia di suo marito.

Un femminicidio, l’ennesimo. Maria era seduta su una panchina quando Massimo Bianchi, suo compagno, è arrivato sul posto. Si è avvicinato senza esitazione e ha fatto fuoco contro Maria, la donna si è accasciata morente, lui si è seduto accanto a lei e ha sistemato la sua Speir 7.65 per terra. Improvvisamente le urla e poi le sirene, immediata la confessione dell’uomo “Sono stato io, mi voleva lasciare”. La tragedia è avvenuta dopo un anno dalla vicenda che la coinvolse, riducendola in fin di vita in una lunga battaglia durata più di un mese dove Maria ha sconfitto la morte, ieri invece non ci è riuscita. Esattamente tredici mesi fa quella stessa donna era stata accoltellata dal marito, Angelo Gabriele Ruggiero, con 25 fendenti. Il motivo era sempre lo stesso, la gelosia. L’uomo, accecato dalla paura di perdere la moglie, convinto che la donna lo stesse tradendo, aveva iniziato una serrata caccia alle streghe al punto che la stessa, sfinita, aveva più volte espresso il desiderio di restare da sola. Una violenza domestica, l’ultima di una lunga serie, l’arrivo dei carabinieri e la confessione “Si è messa con un altro, non lo posso sopportare, io la ammazzo”. Il provvedimento per tutelare la donna non è arrivato e una settimana dopo, il 18 luglio del 2016, l’uomo con un coltellino svizzero uccise senza pietà la donna, certo di aver sentito Maria sussurrare parole d’amore a qualcuno al telefono. Un altro uomo effettivamente c’era, era Massimo Bianchi, il suo attuale assassino. Lo stesso che in quella circostanza chiamò la figlia della donna che poté allertare tempestivamente i soccorsi e quindi salvarle la vita.

Maria TinoLa stessa fortuna non c’è stata ieri per Maria, l’uomo non le ha lasciato scampo, un omicidio senza pietà che ha stroncato per sempre la sua vita. Ora la donna giace in obitorio, Bianchi invece rischia trent’anni di carcere.