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Sentenza nel processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo, la madre: “Non parlatemi di giustizia”

Parla la madre di Chicca: "Non parlatemi di giustizia"

Venerdì è stata emessa la sentenza nel processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo. Confermata la richiesta della Procura del Tribunale di Napoli Nord, ergastolo per Raimondo Caputo e 10 anni a Marianna Fabozzi. Decisione quest’ultima che non è stata presa bene dalla famiglia Loffredo, per i quali la donna avrebbe dovuto ricevere una pena maggiore.

Una giornata di dolore quella vissuta ieri nel Tribunale di Napoli. Domenica Guardato era in silenzio nei corridoi ad attendere la decisione del giudice. Ma la sentenza non ha di certo cancellato per lei il dolore, che subito dopo la lettura ha detto:
Sono io che sconto un ergastolo. E senza aver commesso nessun reato. Ma la morte così brutale di mia figlia, una bimba di sei anni, per una mamma è una pena pesante come una montagna. Che ti uccide dentro. Ogni giorno. Lentamente. Quello che ha avuto quello là, condannato a vita, è una passeggiata. La mia condanna è una via Crucis che non finirà mai”. 

Omicidio Fortuna Loffredo, lettura della sentenza in aula, la madre: "Io sconto l'ergastolo"

Mimma non vuole sentir parlare di giustizia:
Quello che per me sarebbe stato giusto non lo avrò mai più: la mia bambina“.
Resta poi l’amarezza per la pena di Marianna Fabozzi, che per lei è sempre stata la vera colpevole, anche della morte del suo stesso figlio, Antonio Giglio:
Sì, sono convinta che la vera colpevole sia Marianna Fabozzi. Sono convinta al cento per cento che abbia ucciso non solo mia figlia, ma anche quel povero bambino, Antonio Giglio, l’ultimo dei sui figli. È lei che ha manovrato il sui convivente: tutti gli uomini che subiscono la forte personalità della loro donna si piegano e fanno di tutto. Arrivano anche a uccidere un’anima innocente”.
La mamma di Fortuna ha detto che combatterà ancora affinché tutto quello che è accaduto a sua figlia non sia dimenticato.

Ecco il video della lettura della sentenza pubblicato dall’avvocato Angelo Pisani