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Terremoto al Pascale di Napoli, il sistema dei farmaci oncologici: “10mila euro a te che sei mio amico”

Questa mattina all’alba il Nucleo di Polizia Tributaria e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei soggetti accusati di corruzione e turbata libertà degli incanti.

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Durante la conferenza stampa con il procuratore aggiunto D’Avino sono emersi i due filoni investigativi principali che fanno capo a due attività corruttive distinte ma contestuali. Da un lato lo scandalo legato al dott. Izzo Francesco, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Addominale ad indirizzo Epatobiliare dell’Istituto Tumori di Napoli, Fondazione G. Pascale accusato di aver abusato della sua funzione pubblica per favorire il rifornimento di prodotti attraverso le società gestite da sua moglie Di Capua Giulia e dall’altra la problematica legata alle tangenti.

Il valore delle commesse dal 2012 alle società riconducibili a Izzo e sua moglie ammonta a 1.922.000,00 euro per cui è stato effettuato sequestro preventivo equivalente alla sopra indicata. Le indagini hanno portato anche conoscenza della condotta corruttiva del dottor Izzo con Argenziano Marco, informatore scientifico della nota società Bayer che al fine di raddoppiare le prescrizioni e gli ordini del farmaco oncologico Nexavar (Serafenib), Argenziano, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, prometteva al dott. Izzo una somma di 10 mila euro a fronte del superamento della soglia pattuiti.