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Falesia di Lettere, un’arrampicata proprio di fronte al Vesuvio

La natura può rappresentare un meraviglioso spettacolo per gli occhi e l’interiorità, ma sa anche diventare una sfida, quando l’uomo sceglie di affrontarla. Uno di questi incontri avviene tra gli appassionati di scalate e le falesie, costoni di roccia che non scoscendono, ma calano a picco da grandi o medie altezze, in maniera più o meno uniforme. Col ripetersi di questa sfida, le falesie sono passate ad indicare direttamente il sito di arrampicata.

Tempo fa le falesie venivano utilizzate come area geografica di addestramento per quella che veniva considerata l’arrampicata sportiva per eccellenza, ossia l’alpinismo. Prova ne è il fatto che venivano chiamate “palestre di roccia”. Queste pareti rocciose verticali erano considerate un ripiego invernale alle arrampicate vere, impossibili da affrontare per momentanee questioni meteorologiche (vedi neve, vento, e fattori che rendono solitamente troppo alto il rischio di scalata in inverno).

La falesia, col tempo, ha acquistato un fascino tutto suo, e da fattore propedeutico o sostitutivo, è divenuta interesse primario per moltissimi sportivi. Le strutture in grado di accompagnare gli appassionati con corsi di vari livelli sono ormai disseminate in tutta Italia, come in moltissime altre nazioni europee e mondiali.

I maestri dell’arrampicata predispongono le pareti per offrire il massimo grado di sicurezza, ed il gioco è fatto: quella parete è diventata una falesia scalabile. Le pareti rocciose verticali non mancano, ed il trend di questa disciplina è in forte crescita. Nulla fa pensare per il momento possa rallentare un ritmo di consensi che sembra salire di giorno in giorno.

Qui in Campania abbiamo un sito straordinario, sotto questo punto di vista. Si tratta di Lettere, poco all’interno della parte bassa del Golfo di Napoli, sulla piana nocerino-pompeiana. La climbing area è affacciata sul Vesuvio, a pochi passi dal sito di Pompei, che il vulcano ha reso tristemente famosa in tempi in cui della falesia non importava a nessuno.

Il Golfo, il Vesuvio, immaginateli di non guardarli più come li abbiamo sempre visti. Immaginate di poterli inquadrare da una prospettiva nuova, mentre siete abbracciati ad una roccia, e lo sforzo per tenervi in equilibrio vi fa tremare le giunture. Immaginate di guardarli e sentire la stessa sostanza di cui sono fatti loro, penetrarvi i palmi delle mani.

Per questa ragione Lettere rappresenta un luogo potenzialmente straordinario per chi ha vissuto questi luoghi, e sembra non stupirsi più della loro bellezza. Lo sanno i volontari che stanno lavorando proprio in questi giorni con lo scopo di attrezzare al meglio sempre più pareti che si prestano alla scalata in massima situazione di sicurezza.

Lettere è in realtà già fornita di una straordinaria varietà di pareti, suddivise dagli organizzatori in 5 settori diversi, la maggior parte dei quali esposti a Nord, e quindi freschi ed ombrosi. Ritroviamo a Lettere pareti a strapiombo, o strapiombi più scoscesi, rocce più uniformi o più spigolose e frastagliate. Questo consente di confrontarsi con diversi stili di arrampicata.

Il settore Pilastro comprende vie abbordabili, il Settore Centrale è per chi vuole divertirsi; il Settore Grotta San Benedetto va bene per chi non è particolarmente esperto; il Settore Dente del Diavolo (non vi allarmate), ha la particolarità di essere esposto a Sud, al contrario di tutti gli altri, esposti a nord. Allarmatevi invece se si tratta del Settore Mazzoccola, perchè particolarmente faticoso.

Quando vorrete riposarvi dalle fatiche della scalata, avrete a disposizione in zona una serie di strutture ricettive di alta qualità, a prezzi contenuti, e dotate di panorami mozzafiato. Il cibo che si gusta a Lettere è alla base dell’economia locale da secoli. Non potrete non assaggiare la pizza di questi luoghi e i loro famosi panuozzi.

Ma ciò che vi resterà più impresso è l’esperienza condivisa della fatica, del superamento dei propri limiti, del sudore. Il tutto consumato tra uno sguardo a destra, che conserverà la memoria di un Vesuvio più vicino, ed uno sguardo a sinistra, che strapperà il sorriso entusiasta di chi sta scalando la roccia insieme a te.