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Marco Borriello racconta l’omicidio del padre per mano della camorra

Marco Borriello così non l’avevamo mai visto. Il bel calciatore napoletano, attualmente è impegnato con il Cagliari. Da un po’ di tempo si sente parlare di lui più per il gossip, che per le sue prodezze calcistiche. Siamo abituati a vederlo sorridente nella sua villa a Ibiza o in qualche locale alla moda.

Marco Borriello racconta l'omicidio del padre per mano della camorra

Questa volta, però, l’attaccante si è confessato a 360 gradi in un’intervista per La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato di Napoli, dell’omicidio di suo padre, del rapporto con Belen Rodriguez e dei suoi progetti futuri. E’ il racconto legato alla sua infanzia, quello che commuove di più.

Marco Borriello ha parlato dell’omicidio del padre per mano della camorra, di quando è sparito e non hanno avuto più notizie di lui.
Napoli mi ha rubato papà, non la bella adolescenza che ci ho passato e l’educazione che lui mi aveva dato. Mi ha rubato la speranza di quando non sapevamo dove andarlo a piangere e però ancora provavamo a credere che l’avessero rapito o avesse perso la memoria. Anche se telefonavano gli sciacalli, “Vittorio, Vittorio”, e le chiamate anonime non sono mai un bel segno: poi ce l’ha confermato un pentito confessando. Non mi ha rubato l’orgoglio di essere cresciuto nel triangolo della morte – S.Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli – senza essere stato sfiorato dall’esempio della gente dei clan che si facevano la guerra“.

Un racconto terribile, che riapre le ferite del giocatore. Ciò nonostante Marco resta molto legato a Napoli, ha spiegato che spesso sente il bisogno di tornarci.
La camorra ha ucciso papà, non il mio amore per Napoli: non è più la mia città ma ogni tanto devo tornarci per sentire i suoi rumori, i suoi odori, per farmi emozionare da lei“.