Mai Prima tanto attesa. Finalmente tre ore di bel canto, le note volano come farfalle. The conductor, divino, come sempre, si inchina alla platea, sobria e elegante. Qualche dubbio? Forse, non mi riferisco a Sanremo. Ma alla Prima del Teatro San Carlo, “La Damnation de Faust” di Berlioz, che ha aggiunto un altro gioiello alla sua programmazione. E cosi’ al duo da gatto e volpino Amadeus/Morandi ho preferito il mefistofelico Faust. Ai vocalizzi stridenti di Anna Oxa meglio i sospiri del mezzo soprano Daniela Barcellona e meglio pure gli acuti di Ildar Abdrazakov, tra i bassi piu’ famosi al mondo, ai calci “da diavolo in corpo” di Blanco, uno dei momenti di più basso intrattenimento festivaliero. Prende a calci il Festival e l’intero sistema ( volevo divertirmi un po’, dice) e non mi meraviglierei se fosse escluso dalla competizione. Tanto ha già vinto lo stesso in termini di visualizzazioni. Come le finte tette della Ferragni, disegnate sul abito nude/look.
“Tanto se mi perdo Sanremo domani me lo rivedo su Raiplay”, dico a Emmanuela Spedaliere, infaticabile Direttore Generale del Massimo napoletano. Stupida, io. Avevo dimenticato che Sanremo è ormai una cosa per nottambuli. Ama(deus) alle maratone di Mentana gli fa un baffetto. Sono quasi le due e Morandi fringuella ancora. L’ eterna giovinezza promessa al Faust in cambio della sua anima sembra essersi estesa agli Inossidabili: i Pooh ( non si può essere intonati per sempre. Niente lifting alle corde vocali?) e ai Cugini di Campagna, molto paillettati in Abba Style.Ognuno ha la sua dannazione.
Il Dopo Festival da After Hours: attacca Fiorello, imperdibile, come sempre: “Mattarella, se n’ è andato via subito… a me già casca la palpebra”. Mentre la dottoressa Adele Sparavigna, una delle massime esperte di Skin Wellness, direttamente dal palco di Sanremo è stata catapultata a una diretta radio alle 4.40. Lei approva la (s)vestizione della Ferragni “ “L’abito senza vergogna, indossare la propria pelle senza che questo debba evocare pregiudizi e/o autorizzare qualcuno alla violenza contro le donne… il classico se l’è cercata…”. La butto li’ e chiedo alla Sparavigna: “Cosa gli date a Morandi, 79 anni e 536 canzoni, ? Lo voglio pure io. Poi all’alba riattacca Fiorello. E il circo ricomincia.
Le battute piu’ genuine le mastica il web, a proposito di Benigni: “ Dopo educazione civica c’è palestra o disegno?”. C’è Blanco al quale non piace la scenografia… Mattarella è venuto con la badante…? Mi vengono i Brividi, ascoltando Blanco e Mahmood, ma forse saranno le temperature sottozero di questi giorni. Marco Mengoni, vestito in pelle, non ha il casco (sarà venuto in moto?) ma il brano è carino. Ama(deus) non manca di magnificare, citandoli uno ad uno, i dirigenti e il presidente della Rai, come Fantozzi e il megadirettore galattico.
All’alba mi manda un whatsapp il pensatore napoletano Giovanni Tommaso Rovati: “ Ama (deus) si è dimenticato di ringraziare mio padre che paga il canone dal 1957. L imposta sulle radioaudizioni venne istituita nel 1938, anno XVI dell’era fascista, però nessuno l’ha mai abrogata. Figuriamoci adesso. Pecunia non olet. Non ho il reddito di cittadinanza e neppure un impiego in Rai. Sveglia alle 6, come tutti quelli che hanno ancora un lavoro. L’Italia non è ancora una Repubblica fondata su San Remo”.
P.S. Stasera non mi perdo la Fagnani. Mi intervisto’ otto anni fa a Gstaad per Servizio Pubblico di Michele Santoro: La ricchezza non è per tutti. La tempra di piccola belva sotto l’apparenza di agnellina. Fu bravissima, mi fece dire cose che non volevo. Dovevano fare il c.letto a Berlusconi, lo fecero a me…nessuno a Gstaad mi rivolse parola per un bel po’.


