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Ucciso e fatto a pezzi da moglie e figlio, parla la suocera: “Mia figlia segregata in casa, mi chiamava di nascosto”

Ciro Palmieri è stato ucciso, fatto a pezzi e seppellito dalla moglie Monica Milite e dal figlio maggiorenne. Una violenza eseguita davanti al figlio più piccolo ora in affidamento. L’uomo era stato dato per disperso ma i filmati delle video camere di sorveglianza dell’appartamento hanno rivelato l’orrore. Ma l’inferno in quella casa c’è sempre stato, quello perpetrato dalla vittima sui suoi familiari.

Le telecamere in casa ci sono per controllare chi entrava e chi usciva, perché voleva stare solo. Monica mi chiamava di nascosto o quando il marito dormiva o andava nel ripostiglio per non farsi sentire. Quando bisticciavano lui prendeva il telefono e lo faceva in mille pezzi. Monica non doveva proprio usare il telefono, né lei né i figli.

Non giustifico Monica oppure i miei nipotina sono arrivati a tanto perché venivano da anni e anni di violenze. Lo sapevamo noi della famiglia e lo sapevano gli amici. Hanno sopportato fino a che hanno potuto e poi sono esplosi. Non li giustifico, quello che è successo non doveva accadere, non mi stancherò mai di dirlo

Dove doveva andare? Il marito ha sempre ribadito che l’avrebbe cercata e l’avrebbe ammazzata. È facile parlare e dire che se ne doveva andare ma questa cosa non era possibile, lui non le dava neanche il tempo di uscire di casa“, queste le parole della madre della Milite intervistata da Lira Tv.