Domenica 4 dicembre si vota per il referendum costituzionale, un appuntamento molto atteso. Il quesito recita: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della costituzione?”.

La redazione riceve e pubblica una lettera dei Riformisti del Panagulis che appoggiano le riforme e sono in favore del sì, come riporta il presidente del circolo Freddy Scalfati, che sceglie una particolare metafora evangelica per spiegare la scelta del voto sul prossimo referendum costituzionale:
“La Storia ci insegna che il popolo avveduto, prima o poi, sceglie Gesù. Anche se la folla del popolino sul momento scelse Barabba. Evitiamo che ciò accada anche stavolta. Per questo sento il dovere di contribuire ad informare gli amici, i socialisti, i riformisti di ieri e di oggi, i cittadini dell’importanza del referendum di domenica. Votiamo SI’, a maggior ragione qui in Campania e a Napoli, in particolare: città in balia di massimalismi e di populismi che non servono a mitigare i gravi disagi vissuti dalla Città. I riformisti del Panagulis erano con le riforme e stanno con le riforme. Velocità è politica. Una delle antiche battaglie del Panagulis per velocizzare il processo di formazione delle leggi, dopo trent’anni finalmente può trovare approdo. Allora come ora abbiamo ancora un Paese imbrigliato, impastoiato da procedure arcaiche, fuori tempo. Dobbiamo riportarlo ai nostri giorni. Fornirgli gli strumenti adeguati per governare e anticipare i cambiamenti: principale funzione della politica. Oggi più di ieri è importante modernizzare, riformare le nostre istituzioni democratiche. Il Panagulis dice Si alla riforma. E rifiuta lo schema stai con Renzi o contro. Non facciamo confusione. Non si vota per esprimere un giudizio sul Governo. Quello lo si farà quando saremo chiamati alle urne per le elezioni politiche. Il Panagulis oggi vota Si non perché si schiera con il premier. Questa è un’altra storia. Votiamo Si per avere un governo che decida e un parlamento che lavori in modo rapido, senza perdite di tempo. Perché anche in Campania vi sia finalmente una sanità che cura e che non ammazza; un sistema di trasporti efficiente. Sono solo alcune delle materie oggi in mano alle regioni. E si vede. E che il referendum riporterebbe in mano allo Stato. Con un Si le politiche sanitarie, dei trasporti, dell’energia saranno sottratte alla demagogia e alle manovre di palazzo di governatori inadeguati e cialtroni. Il Panagulis vota Si per tutto questo. Perché dal 4 dicembre si apra, anche su altri aspetti importanti del vivere civile, un lungo periodo di riforme indispensabile per guardare con ottimismo agli anni che verranno”.
