Emergono nuovi sconcertanti dichiarazioni di Davide Fontana, l’assassino di Carol Maltesi, la donna fatta a pezzi i cui resti sono stati trovati in quattro sacchi dell’immondizia vicino ad una scarpata a Borno, in provincia di Brescia. La vittima, in arte Charlotte Angie, diventata attrice hard, carriera che non intendeva continuare a lungo, dopo un passato da commessa e mamma di un bambino di sei anni avuto appena ventenne.
L’omicidio di Carol Maltesi, le parole al gip di Davide Fontana
Davanti al gip, Davide Fontana, ha ripetuto la stessa storia: il gioco erotico, la ragazza legata, le martellate e la coltellata alla gola . Nel lungo interrogatorio fatto lunedì notte – come riferito da Il Messaggero – ha affermato: “Ho legato la ragazza ad un palo con un nastro telato nero e un sacchetto di plastica nero sulla testa” – Fontana poi aggiunge: “. Poi l’ho slegata dal palo, l’ho sdraiata a pancia in su e le ho legato nuovamente i polsi al palo, e anche i piedi. Ho poi preso un martello e iniziato a colpirla su tutto il corpo, non forte, partendo dalle gambe”. “Quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte, non so bene il perché” Ha concluso l’assassino di Charlotte.
L’omicidio di Carol Maltesi: Fontana ha fissato il corpo senza vita della donna per mezz’ora
L’assassino di Carol Maltesi, Davide Fontana, ha poi aggiunto di averla accoltellata alla gola per concludere le sue pene: “Credo che fosse già morta ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina. Mi è sembrato che fosse un atto di pietà, vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene“. L’uomo poi ha raccontato di esser rimasto a guardare il corpo senza vita della donna per circa mezz’ora.

