Aggredita la famiglia di Diego Armando Maradona. Folla in strada a Buenos Aires per urlare 'Giustizia per Diego'. Moglie e figlie lasciano il corteo
“El 10M” si e’ celebrato. Quasi quattro mesi dopo la scomparsa di Diego Armando Maradona, i tifosi del “Diez” alle 18 locali del 10 marzo, sono scesi per strada per una marcia dedicata all’ex capitano dell’Argentina e del Napoli, con l’Obelisco di Buenos Aires fissato come luogo di ritrovo.
Un’iniziativa nata sui social che, secondo il quotidiano Ole’, ha riunito piu’ di 3000 persone e alla quale hanno partecipato anche l’ex moglie Claudia Villafane, le figlie Dalma e Giannina, ma anche l’ex compagna Veronica Ojeda e il figlio Dieguito Fernando. L’iniziativa ha scatenato forti polemiche visto le restrizioni disposte in tutto il mondo contro gli assembramenti.
Aggredita la famiglia di Diego Armando Maradona
“Giustizia per Diego, non e’ morto, e’ stato ucciso” hanno urlato i presenti, molti dei quali con striscioni, bandiere e tatuaggi dedicati all’ex Pibe de Oro. Al momento sette le persone sotto inchiesta per la morte di Diego Armando Maradona dello scorso 25 novembre: Leopoldo Luque, medico personale del Diez, la psichiatra Augustina Cosachov, lo psicologo Carlos Diaz, gli infermieri Dahiana Madrid e Ricardo Almiron, infine Nancy Forlini e Mariano Perroni, la prima dirigente della compagnia assicurativa che si occupava dell’assistenza medica domiciliare dell’ex capitano del Napoli, il secondo coordinatore degli infermieri che assistevano Maradona nella casa di Tigre.
L’aggressione e l’abbandono del corteo –
La ressa causata dalla grande partecipazione alla manifestazione e la folta presenza della stampa hanno causato alcuni disagi. Molti di questi diretti proprio alla famiglia di Maradona. La moglie Claudia e le figlie Dalma e Giannina hanno dovuto lasciare scortate il corteo. Dalla folla, anzi una vera e propria calca, sono volati prima degli insulti nei loro confronti e poi il tentativo di avvicinare le tre donne.
“Era impossibile camminare, la stampa ha cominciato a spingere le persone, si sono gettati su di noi – ha scritto Dalma sui suoi profili social – Eravamo lì per chiedere giustizia“. La notizia è stata riportata da CalcioToday.

