Mantenere la distanza di 1 metro era considerata una misura efficace per contrastare il ceppo originale del coronavirus, ma con le varianti emergenti in circolazione – soprattutto quella inglese – il discorso è diverso. Secondo i calcoli di un algoritmo sviluppato da scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), infatti, per proteggersi dai nuovi lignaggi servono 40 centimetri in più.
Ad affermarlo all’ANSA è stato il dottor Corrado Spinella, fisico e direttore del Dipartimento di Scienze fisiche e Tecnologie della materia (Cnr-Dsftm). “Le varianti del virus SARS-Cov-2 sono caratterizzate da un aumento della distanza di trasmissibilità del 40 percento. Prima, in media, dovevi essere lontano un metro dal positivo. Ora, se non vuoi essere contagiato, bisogna tenersi distanti 1,4 metri. È aumentata la distanza di trasmissibilità entro cui il virus rischia di infettare la persona sana. Un metro non è più sufficiente”, ha chiosato l’esperto.

