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Napoli, non c’è l’ultimo Miracolo celebrato da Sepe: il sangue di San Gennaro non si è sciolto

Il miracolo di San Gennaro il sangue non si è sciolto. Si è trattato dell'ultima celebrazione del Cardinale Crescenzo Sepe

Il sangue di San Gennaro non si e’ sciolto. Andata male l’ultima ostensione fatta al termine dell’ultima celebrazione officiata dal Cardinale Crescenzo Sepe. Il rito prevede che se non c’e’ il prodigio, la teca venga di nuovo riposta in cassaforte e ripresa domani mattina per la nuova messa.

La preoccupazione di Sepe

“Vogliamo fare un atto di vera e profonda devozione al santo Gennaro perche’ siamo uniti nel suo nome. E’ lui che ci aiuta a vivere e a testimoniare la fede e, anche se il sangue non si scioglie, non significa chissa’ cosa”.

Il miracolo di San Gennaro il sangue non si è sciolto

Sono le parole pronunciate dal cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe ai piedi dell’altare maggiore del Duomo di Napoli, prima della celebrazione delle 18,30. Sepe ha preso tra le mani la teca del sangue di San Gennaro, che e’ ancora solido, e prima di impartire la benedizione ai fedeli presenti in chiesa ha aggiunto: “E’ tutto scritto nel cuore di Dio e di Gennaro. L’importante e’ che noi ci sentiamo veramente uniti e partecipi di questo evento cosi’ particolare, che e’ la nostra devozione al nostro santo protettore”. Al termine del suo intervento, il prelato ha invitato tutti a proseguire nella preghiera.

La celebrazione di questa mattina –

Il miracolo laico di San Gennaro non è avvenuto, il sangue non si è sciolto. Una celebrazione intima ma aperta alla città che si svolge al Duomo, quest’anno direttamente all’altare e che segna un punto nefasto in questo 2020 da dimenticare.

Il 16 dicembre di ogni anno è il giorno del cosiddetto ‘miracolo laico’ di San Gennaro. Anche in questa occasione, infatti, si scioglie il sangue del patrono di Napoli. Il prodigioso evento si ripete dal 16 dicembre del 1631, giorno in cui i napoletani chiesero e ottennero l’intervento miracoloso di San Gennaro per scongiurare una violentissima eruzione del Vesuvio che minacciava di raggiungere la città. Dall’anno successivo venne celebrato il prodigio del Santo che protegge la città.

Questo il programma della celebrazione: Ore 9.00: la Teca con il Sangue del Santo Patrono viene portata sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della Santa Messa e potrà essere venerata fino alle ore 12. Ore 16.30: la Teca viene portata nuovamente sull’altare maggiore dove resta esposta alla venerazione dei fedeli e alle 18.30 ha inizio la celebrazione della Santa Messa, presente il Cardinale Crescenzio Sepe al suo rientro a Napoli al termine della Conferenza Episcopale Campana.

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