Il figlio è omosessuale e il padre assolda un sicario per spezzargli le mani. La vittima è un chirurgo di 40 anni e il padre aveva offerto 2.500 euro per distruggerlo professionalmente. Questa drammatica storia arriva da Torino.
Fortunatamente il padre è stato smascherato proprio dal picchiatore, che ha raccontato tutto al medico. La vicenda è finita in tribunale e il padre, un libero professionista in pensione di 75 anni, ha patteggiato 2 anni di carcere per lesioni aggravate e stalking davanti al gup Ludovico Morello. Una vicenda esplosa nel 2017, quando il chirurgo era stato fotografato al mare in Costa Azzurra con un noto attore.
Le foto erano finite su una rivista scandalistica. Il padre, che sembrava aver accolto senza traumi l’omosessualità del figlio, aveva cambiato atteggiamento. Aveva aggredito il figlio. Poi aveva fatto aggredire il compagno. Infine si era scagliato contro la moglie, che – dopo 42 anni di matrimonio – aveva deciso di separarsi. Ad aprile aveva assoldato il picchiatore. Ma quest’ultimo, di origine romena, dopo aver pedinato il figlio aveva deciso di smascherare il piano del padre. E gli aveva raccontato tutto. A maggio del 2018 il medico aveva deciso di denunciare il genitore ai carabinieri. Dove l’uomo e’ stato condannato.
LE PAROLE DEL SINDACO
“Aveva deciso di rovinargli la vita, facendogli spezzare le mani. Le mani di suo figlio, di professione chirurgo. Il ‘motivo’? E’ omosessuale. Succede nel 21° secolo. In provincia di Torino”. Cosi’ su Fb la sindaca di Torino, Chiara Appendino commenta la vicenda del pensionato 75 enne che ha patteggiato una pena di 2 anni di reclusione per aver pagato 2.500 euro per far spezzare le mani al figlio chirurgo perché omosessuale. “Fortunatamente – osserva Appendino – l’uomo assoldato si è rifiutato di compiere un atto tanto crudele quanto insensato e ha confessato tutto alla vittima che, così, ha potuto sporgere denuncia. Il padre è stato condannato a due anni, ma oggi potremmo essere qui a piangere l’ennesima vittima di omo-lesbo-bi-trans-fobia che, come dimostrano le cronache quotidiane, è assolutamente presente nel nostro Paese”. “Serve al più presto una legge che aiuti un cambiamento culturale profondo – prosegue la sindaca – serve che questo cambiamento culturale passi dalle Istituzioni, dalla scuola, dalle famiglie. Serve che la condanna verso la violenza di ogni tipo assuma una voce forte da ogni singolo cittadino. Questo odio va sconfitto il prima possibile. Senza nessuna eccezione“, conclude Appendino su Fb.

