“Chi era Diego? Ero alla Lazio, infortunato alla gamba e mi mandò un telegramma senza neanche conoscermi. Quando mi ruppi la clavicola, mi ospitò a casa sua, assegnandomi la camera da letto dove c’era un televisore enorme. Un giorno, mi presta la sua Ferrari. Ma capisco che è impossibile girare per Napoli con la macchina di Diego: gliela riporto dopo 10 minuti. Avrei fatto prima a piedi”.

