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Niente controlli e l’incubo del lockdown, l’appello dei commercianti a De Luca: “Pronti a ribellarci”

Per il settore alimentari che ha lavorato senza freni non sono stati predisposti i tamponi. Un nuovo lockdown segnerebbe la fine

Hanno lavorato in trincea e in condizioni spesso apocalittiche. Sono tra quelli che per fortuna non hanno vissuto il lockdown ma che allo stesso tempo non hanno avuto la possibilità di una sosta. Nonostante tutto per loro, la Regione e lo Stato, non hanno predisposto la possibilità di eseguire i tamponi.

Sono i commercianti del settore alimentare. Uno di essi, Francesco (nome di fantasia per tutelarne la privacy, ndr), ha contattato la nostra redazione per lanciare una appello al neo eletto Presidente Vincenzo De Luca.

Abbiamo lavorato senza riposo offrendo un servizio indispensabile. – ci ha detto Francesco Certo, non possiamo lamentarci proprio perché vendendo beni primari non abbiamo chiuso. Ma essendo a contatto con il pubblico, per un discorso di sicurezza nostra, delle nostre famiglie e di tutti gli altri, vorremmo sottoporci ai normali test clinici anti-covid“.

Dalla fine del lockdown in avanti e fino ad oggi, è subentrata una nuova necessità. ha continuato Francesco Quella di poter chiudere in specifici giorni, come le domeniche e i festivi. Con i sindacati di categoria stavamo verificando la possibilità di lavorare le giuste ore e non 12,13 ore al giorno“.

Infine l’incubo di un un nuovo lockdown che significherebbe la morte dell’economia nazionale e regionale. Le conseguenze per le famiglie sarebbero devastanti. Per questo i commercianti con le rispettive categorie stanno eventualmente pensando di organizzare una protesta contro questa possibile decisione di De Luca.

Niente controlli e l'incubo del lockdown, l'appello dei commercianti a De Luca: "Pronti a ribellarci"