Con la fine del lockdown, la riapertura dei locali e dei confini (regionali ed esteri) e l’arrivo dell’estate era facilmente prevedibile un aumento dei contagi. Tuttavia il Governo e i presidenti delle regioni stanno manifestando tutta la loro preoccupazione per questo aumento dei casi positivi al coronavirus.
Di conseguenza ecco le possibili ipotesi che l’esecutivo potrebbe approvare a partire da questa estate fino al prossimo autunno. Questi i 4 possibili scenari per l’autunno, riportati da Fanpage:
– Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi: in tale scenario, gli Rt delle varie Regioni restano sopra a 1 solo per periodi limitati, la riapertura della scuole ha un “impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi di sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici”.
– Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario. In questo caso parliamo di Rt regionali “sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1.25“, determinando l’impossibilità di intervenire su tutti i nuovi focolai, ma in un contesto in cui si riesca “comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-COV-2 con misure di contenimento/mitigazione straordinarie già utilizzate con successo nelle prime fasi“. Tradotto: mini zone rosse mirate, come si sta facendo in queste settimane.
– Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario. In questo terzo scenario l’indice Rt è sistematicamente tra 1,25 e 1,5. I contagi sono fuori controllo e non si riesce a tenere traccia delle catene di trasmissione, con il conseguente sovraccarico dei servizi assistenziali e l’aumento di casi ad elevata gravità clinica. Tradotto: pressione sulle terapie intensive e sugli ospedali. Con rischio “elevato o molto elevato” di un ritorno alle condizioni critiche dei mesi di marzo e aprile.
– Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario. Scenario peggiore. Con Rt regionali sopra 1,5, che determinerebbe una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. I tecnici parlano esplicitamente di misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori più colpiti. Ma non escludono la possibilità che si utilizzino “quelle già adottate con successo nella fase più intensa dell’epidemia, proporzionate alla gravità della situazione contingente“.

