E’ di due giovani studenti napoletani l’idea di lanciare una raccolta per sostenere l’ospedale Cotugno di Napoli in questo momento di difficoltà. A causa dell’emergenza da Coronavirus, infatti, la struttura è sovraccaricata, così due ragazzi hanno lanciato una campagna di crowfounding sulla piattaforma Gofoundme, per aiutare in questo momento di difficoltà.
Chi sono i due studenti che hanno avviato la raccolta fondi per il Cotugno
Si tratta di Federica De Masi e Alessandro Ruggiero, due giovani napoletani, che hanno scelto di scendere in campo per sostenere l’ospedale Cotugno di Napoli. Nel messaggio che accompagna la raccolta si legge: “In fin dei conti, a chi può, non costa davvero nulla osare con un piccolo contributo per aiutare gli ospedali nella ricerca, nell’acquisto di altri ventilatori o altro materiale per supportare tutte le persone che cercano di combattere questo virus, chi convivendoci e chi dando una mano a chi ci convive. Ho 23 anni, e da futuro medico quale (spero) sarò. Non potevo permettermi di non fare niente in questa situazione. Non siamo in Lombardia, nel nord Italia, siamo in Campania, e dobbiamo fare in modo da sostenerci, perché non abbiamo né i materiali ne’ le attrezzature a sufficienza per contrastare quest’epidemia oggi giorno. Facciamo qualcosa e rendiamoci utili”. Questo è quanto scritto su Gofoundme da Federica De Masi.
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Come si può donare all’ospedale Cotugno di Napoli
I due studenti sono al sesto anno di Medicina e sono in contatto con Giovanni De Masi, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera dei Colli, e con Roberto Parrella, direttore dell’Unità ospedaliera complessa di Malattie Infettive a Indirizzo Respiratorio del Cotugno, nonché con Ettore Cinque, assessore al Bilancio della Regione Campania. Il loro gesto in poco tempo è rimbalzato sui social, diventando virale, segno che in molti stanno aderendo all’iniziativa. In poco tempo è già stata raggiunta la cifra di 183.180 euro, oltre dodicimila persone hanno fatto un’offerta, ognuno fa quello che può e uniti si può fare tanto.
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