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Imprenditori collusi con il clan Zagaria, sequestri per 6,5 milioni di euro

Confisca di beni e disponibilità finanziarie per un valore di 6,5 milioni di euro. Gli investigatori della Direzione Investigativa antimafia di Napoli, su ordine della sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione al provvedimento nei confronti di cinque imprenditori collusi con membri del clan Zagaria, già condannati in appello a pene di sette e otto anni di reclusione.

Gli imprenditori casertani si sono riusciti ad accaparrare con le loro aziende gli appalti dell’ospedale di Caserta, grazie all’aiuto del clan Zagaria, condizionandone così la gestione. I decreti sono stati a personalità, attive nel settore edile e tecnologico, Raffaele Donciglio di 53 anni, Vincenzo Cangiano di 38 anni, Orlando Cesarini di 74 anni, Domenico Ferraiuolo di 69 anni e Luigi Iannone di 43 anni.

La confisca, nello specifico, ha riguardato beni mobili e immobili, quote societarie e conti correnti; gli stessi beni furono già oggetto di sequestro negli anni 2015 e 2016. L’indagine che ha portato all’esecuzione dei citati decreti, fu realizzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e travolse l’ospedale di Caserta, che fu anche sciolto per infiltrazioni camorristiche – primo e unico caso in Italia – e affidato in gestione per due anni ad una commissione nominata dal ministero dell’Interno.