In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario che si è tenuta, come da consuetudine, nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino questo sabato mattina, è stata presentata una relazione sui dati dei reati commessi a Napoli.
A illustrarla è stato il presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedi. C’è una diminuzione complessiva dei reati commessi a Napoli e provincia del 7,13% che passano da 135.133 a 125.498 dell’anno 2019. Diminuiscono anche le violenze sessuali (da 192 a 171), e i reati sessuali in danno dei minorenni, i furti passati da 4865 a 3839, le lesioni dolose (da 4115 a 3.730), le rapine, da 4865 a 3839, le usure, passate da 35 a 20, i sequestri di persona, passati da 83 a 45.
A calare anche le truffe e frodi informatiche, i contrabbandi, e i riciclaggi. Sono invece rimasti sostanzialmente stabili gli omicidi volontari consumati, passati da 21 a 22, mentre sono aumentati i tentati omicidi, da 72 a 82 e le associazioni di tipo mafioso, passate da 27 a 53. Un dato positivo per ciò che attiene i reati in diminuzione, ha spiegato, De Carolis di Prossedi: “C’è un’obiettiva diminuzione dei delitti in genere e in particolare di quelli più gravi e in particolare di quelli più gravi e tali da suscitare maggiore allarme sociale, come quelli predatori, così come dei reati commessi da minori, confermando il trend positivo costante degli ultimi quattro anni“.
Tuttavia si registra una maggiore insicurezza dei cittadini: “La percezione di insicurezza dei cittadini aumenta a causa di episodi criminosi che hanno avuto un particolare risalto mediatico. Questo nonostante siano calati i reati“, sottolinea il presidente della Corte d’Appello di Napoli. “La diminuzione complessiva dei delitti – ha concluso – non deve tuttavia fare abbassare l’allarme quanto alla criminalità organizzata, fenomeno che rimane grave e diffuso non solo nella provincia, ma in tutto il Distretto“.

